Focus On

ALTRO CHE SQUALI. ECCO COSA TEMERE QUANDO SI VA IN VACANZA

healthdesk

shark_1

Altro che squali. Ecco cosa temere in acqua quando si va in vacanza

Mettete da parte la shark mania. Quest’estate è meglio difendersi da 7 organismi molto più piccoli e diffusi: batteri o i virus presenti in piscina, alle terme, nei laghi o al mare. Bastano alcune accortezze per non farsi rovinare le vacanze.
(Redazione – 1 Agosto 2017)

Prima di tuffarvi, controllate che le acque siano sicure. Ma, secondo Jonathan Wosen, immunologo di Stanford prestato alla divulgazione scientifica, non devono essere gli squali a preoccuparvi.
Ci sono 7 microorganismi sicuramente più facili da incontrare, meno telegenici dei grandi predatori marini, ma senza dubbio più rischiosi. L’elenco, diffuso da Statnews molto simile a quello riportato dal nostro Epicentro, è il seguente:

1 – Cryptosporidium
Come gli altri compagni della lista, questo parassita può arrivare a infettare l’uomo attraverso le feci di animali contaminati provocando un’enterite acuta con sintomi simili a quelli del colera. La criptosporidiosi, si legge sul sito di Epicentro, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, è «tra le malattie più comuni trasmesse dall’acqua e quindi legate alla balneazione». I casi di infezioni, secondo i dati dei Centers for Disease Control and prevention (Cdc), sono raddoppiati negli ultimi due anni. I luoghi più a rischio sono le piscine e i parchi acquatici perché il parassita possiede una difesa naturale che lo rende resistente al cloro. Nel 1993 più di 400 mila persone sono state infettate da questo microrganismo che si era diffuso nelle condutture di acqua del Milwaukee.

2 – Pseudomonas
Se dopo una giornata passata a mollo in acque termali vi ritrovate con congiuntiviti, irritazioni cutanee o infiammazione delle prime vie respiratorie, la colpa potrebbe essere di alcuni agenti batterici chiamati pseudomonas. La temperatura delle vasche termali non è sufficientemente alta per evitarne la proliferazione. Questi batteri possono provocare infezioni anche nel condotto uditivo esterno e sono spesso causa di otiti nei bambini.

3 – Legionella
A differenza degli altri agenti infettivi, la legionella colpisce l’apparato respiratorio e non l’intestino. Gli ambienti più pericolosi sono quelli particolarmente umidi e caldi come le terme, le zone docce e spogliatoi dove i batteri possono diffondersi grazie al vapore acqueo. L’infezione può dare origine a due malattie: la legionellosi o la febbre di Pontiac. La prima, più rara (5%) e più grave, è simile alla polmonite, la seconda (90%) si presenta con febbre e malessere generalizzato ai muscoli che in genere scompare senza dove ricorrere a farmaci.

4 – Shigella
Forti dolori addominali, febbre e diarrea potrebbero essere provocati dai batteri del genere Shigella, responsabile di 500 mila infezioni ogni anno negli Usa. I sintomi generalmente compaiono un paio di giorni dopo avere bevuto acqua contaminata, al lago, in uno stagno ma anche al mare. Generalmente il malessere si cura con il riposo e un aumentato apporto di liquidi. I casi più preoccupanti sono quelli provocati dai ceppi resistenti agli antibiotici.

5 – Norovirus
È il virus noto per provocare la cosiddetta influenza intestinale. E può trovarsi anche nelle acque balneari. Lo sanno bene i 70 nuotatori che durante l’estate del 20015 hanno concluso le loro vacanze in un lago dell’Oregon nel peggiore dei modi, in preda ai sintomi gastrointestinali dell’infezione. Molti scienziati nel mondo lavorano alla ricerca di un vaccino.

6 – Cianobatteri
Quella poltiglia verde che ricopre le spiagge o che si trova sui fondali di laghi e fiumi è formata dai cianobatteri, impropriamente chiamati alghe verdi. Al contatto possono provocare irritazioni della pelle e della gola, e, se ingeriti, mal di testa, vomito e nei casi più gravi danni epatici. Tutta colpa delle tossine contenute in questi microorganismi. Con l’innalzamento delle temperature dovute al cambiamento climatico c’è da aspettarsi un aumento nella diffusione di questi batteri e, di conseguenza, dei casi di infezione.

7 – Naegleria fowleri
Si è guadagnato un soprannome mostruoso: “ameba mangia cervello”. E forse non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro per sottolinearne la pericolosità. La naegleria fowleri vive all’interno di organismi vertebrati di acqua dolce. Nell’essere umano, se inalata dal naso, può raggiungere il cervello provocando una malattia estremamente grave: meningoencefalite amebica primaria, che colpisce il sistema nervoso centrale. Il 97 per cento delle persone infettate muore.
Fortunatamente gli “attacchi” della naegleria fowleri, unico caso della lista, sono più rari di quelli degli squali (3 o 4 persone all’anno).

I consigli

Per evitare di rovinarsi le vacanze bastano alcune accortezze: non nuotare al mare dopo la pioggia, perché l’acqua piovana può portare germi; evitare i bagni se si ha una ferita aperta o se si è sofferto di diarrea nei giorni precedenti; farsi la doccia prima di entrare in acqua per evitare di contaminare con i propri germi le acque in cui ci si sta per immergere.
E poi: non ingoiare acqua e asciugarsi bene appena finito il bagno soprattutto all’interno delle orecchie.

«I germi fanno parte della vita – conclude Wosen – molto più degli squali.
Ma non per questo devono impedirci di goderci i bagni quest’estate»

healthdesk

Germi

To Top