LA BIOGRAFIA DI DANIELE SCARPA
Un Progetto “Impossibile” … Missione “Nudo”
(Mission “Naked”)
IL PROGETTO
(Dribbling Rai 2 – 21 Aprile 2007)
[ IMPOSSIBLE … UNTRUE! ]
[ LA BIOGRAFIA DI DANIELE SCARPA ]
[ LE IMMAGINI ]
[ VIDEO MISSION “NAKED” (ADSL) ]
[ L’ALLENAMENTO ] [ I TEST ] [ IL DIARIO ]
[ LE MAIL RICEVUTE ] [ IL SOGNO: PECHINO 2008 ]
[ … E IL VIAGGIO CONTINUA ]
“Testardo, determinato, a volte burrascoso … da sempre fuori dalle righe. Un ragazzino che andava a scuola in canoa. Un atleta che si allena vogando sulla scia delle motonavi. Un poliziotto che pattuglia il fiume con il suo kajak. Un sognatore … Un uomo fortemente legato alla sua terra ed alla sua acqua. Un uomo che si piace. Un personaggio.”
“Un Vincitore è solo un sognatore che non si è arreso”
(NELSON MANDELA)
Daniele Scarpa è nato il 3 gennaio 1964 a Venezia. Ha gareggiato nel K2, 500 e 1000 metri, partecipando a quattro Olimpiadi e ottenendo l’oro nel K2 1000 metri, in coppia con Antonio Rossi, ad Atlanta ’96. Il 7 luglio sposerà la sua compagna Sandra Truccolo: un incontro che ha cambiato probabilmente la sua vita.
7 Luglio 2007 – Sposi Daniele Scarpa e Sandra Truccolo
Daniele e Sandra: Campioni “Contro”
Due Coppe del Mondo, 2 Campionati del mondo, 1 Oro e 1 Argento alle Olimpiadi di Atlanta: il canoista Daniele Scarpa si è ribellato ad un sistema che andava contro i suoi principi sportivi e ha pagato.
Due volte Campionessa del Mondo, una volta d’Europa, 2 medaglie d’Oro ad Atlanta e Sydney nelle Paraolimpiadi, Sandra Truccolo è la dimostrazione che per i portatori di handicap l’integrazione è possibile. Si sono incontrati, innamorati e …
Una storia di passione e di fatica, di emozione e di dolore; di coraggio, di determinazione. La storia di due atleti all’inseguimento costante e testardo dei loro ideali, nello sport e nella vita.
Daniele Scarpa e Sandra Truccolo sono sue campioni olimpici e sono, anzitutto, due spiriti liberi, due personalità forti e indipendenti; sono una squadra che lotta per abbattere le barriere fisiche e invisibili della società contemporanea e che sa accettare le sfide più difficili, dedicandogli la vita.
Sono complici, amici, amanti. Stimolo e punto di riferimento uno per l’altra. Insieme hanno fondato CANOA REPUBLIC, associazione di cui Sandra è Presidente. Insegnano, sia ai ragazzi normodotati sia ai disabili, l’arte di pagaiare. Li formano a stare a galla da soli: “Una delle prime lezioni è portarli fuori in canoa e farli cadere in acqua”, racconta Daniele, “per conoscerne le reazioni, la reazione psicologica. Bisogna essere ottimisti sempre e sempre credere in se stessi: anche sotto a un metro d’acqua devono sapere che prima o poi verranno fuori a respirare. Forte è colui che vince se stesso”.
La sua denuncia del ’94: un farmaco proibito, il Liposom Norm, che gli sarebbe stato iniettato a sua insaputa prima dei mondiali di canoa lo conduce a una “dura battaglia” legale. Tra il 1997 e il 2000 subisce ben due radiazioni da parte delle Federazione Italiana Canoa poi cassate in Commissione d’Appello della stessa FederCanoa.
Un articolo pubblicato su Avvenire – 15 aprile 2004 – Il canoista Scarpa: “Troppi farmaci affondano la barca”
“Nel ’94 denunciai alcune iniezioni di Liposom, una sostanza vietata dal Cio, che a noi canoisti azzurri passavano come antinfiammatorio” “Non si capisce come circolino certi prodotti: ho ricevuto anche io proposte da strani personaggi, restavano molto male quando vedevano che rifiutavo” (di Massimiliano Castellani)
Un giorno Daniele Scarpa vorremmo ricordarlo come il poliziotto pluridecorato in pensione, il più grande olimpionico delle Fiamme Oro a riposo, e invece al momento è l’unico atleta radiato dello sport italiano. Il canoista che otto anni fa ad Atlanta, fece sgolare fino alle lacrime Giampiero Galeazzi, oggi, destituito anche dalla polizia, combatte praticamente da solo, la sua battaglia personale contro uno sport “che attualmente – dice amareggiato – non offre garanzie, specie ai più giovani, perché non è più dato sapere quali siano i risultati e i record ottenuti senza sottomettersi alla pratica perversa delle sostanze dopanti”.
Una realtà purtroppo ancora molto sommersa.
“Esiste un sottobosco di persone che praticano lo spaccio di medicinali ad uso dopante. Anche personalmente ho avuto proposte dirette di questo tipo. E la cosa che ho notato, anche con un certo imbarazzo, è che poi queste persone davanti al mio rifiuto rimanevano spiazzate: davano per scontato che avrei accettato, perché evidentemente qualcuno dei miei colleghi nello sport professionistico ci cadeva, e ci cade ancora con facilità. Combattere questo modo di fare si può, ma per sgominarlo occorre agire da infiltrati all’interno del sistema e prendere con le mani sulla marmellata chi prende certe decisioni”.
Una trappola, quella del doping, in cui lei non è caduto?
“Nel ’90 ho avuto la fortuna di conoscere una persona e una testimonianza importante che mi ha aperto gli occhi sul problema dell’abuso di farmaci: Sandro Donati (maestro dello sport del Coni) e il suo libro, un testo fondamentale: “Campioni senza valore”. Un libro che mi ha aiutato a mettere a fuoco e ricostruire il puzzle della mia vita sportiva che aveva alcuni lati oscuri, e non certo per mia volontà”.
E come si difese da queste zone d’ombra?
“Quello stesso anno decisi di svolgere la mia preparazione metodologica e medico-scientifica avvalendomi delle strutture ufficiali del Coni, nel laboratorio ricerche di Medicina dello Sport dell’Acquacetosa del professor Antonio Dal Monte. Ma la mia decisione venne ostacolata dalla Federcanoa che aveva già stipulato un accordo d’intesa con il professor Francesco Conconi e la sua équipe di Ferrara. L’ho fatto soprattutto per non dovermi mai giustificare come certi miei colleghi che, dopo aver vinto una gara, scendevano dalla barca e ringraziavano il professor Conconi ancor prima dei loro allenatori”.
Una scelta che poi ha pagato?
“La federazione mi squalificò per 10 mesi nel ’92, poi ridotti a 4. Due anni dopo a Città del Messico venni sorteggiato per il controllo antidoping e mi presentai con il medico federale, dottor Gianni Mazzoni, al quale chiesi se era giusto che dichiarassi che avevo assunto il Liposom. Una sostanza che mi aveva prescritto come semplice antinfiammatorio e che mi era stata iniettata intramuscolo alcuni giorni prima della gara”.
Come giustificò quell’assunzione?
“Il medico mi disse che era preferibile che non lo menzionassi nella lista dei farmaci presi. Pur con un certo imbarazzo lo feci, per non creare problemi in quella sede. Ma dopo 20 minuti, colpo di scena: il medico mi spiegò che c’era qualcosa che non andava per il mio controllo e che veniva annullato. Non ho mai saputo i motivi dell’annullamento, così come ancora oggi non so perché venisse dato quel farmaco a persone sane come degli atleti olimpici”.
Da buon poliziotto lei fece delle indagini personali.
“Mi informai sulla effettiva posologia del Liposom e venni a scoprire che si trattava di un antidepressivo somministrato ai componenti della Nazionale di canoa già dal ’92, ma era nella lista delle sostanze dopanti e assolutamente vietato dal regolamento del CIO. Non a caso, alcuni giorni dopo feci una donazione di sangue per il padre di una mia amica e venni informato che i miei valori ematici erano alterati. Cosa che non si era mai verificata. A quel punto parlai con un giornalista sportivo e mi sfogai chiedendo di conoscere il motivo per cui ci veniva dato il Liposom e la patologia a cui si andava incontro assumendolo”.
Ma chi portava quei farmaci dopanti nelle squadre?
“Non ho mai capito come arrivassero. Né tanto meno ho mai saputo se fossero farmaci in regola o scaduti. È certo che la maggior parte delle sostanze dopanti è reperibile sul mercato nero e l’acquisizione è il frutto di quella che si può definire solo come “malagestione”, purtroppo diffusa nello sport professionistico. Il consigliere Giampiero Tofani, nel 2001 chiedeva: “Come mai la Federcanoa spende 81 milioni in farmaci?”. Non ha mai ricevuto risposta, ma lui continua a lottare contro l’abuso dei farmaci da dentro il sistema”.
Anche se da fuori, pure lei continua la sua lotta.
“Certo, specie da quando sono venuto a sapere che la commissione ministeriale della sanità ha dichiarato il Liposom a rischio potenziale di BSE (morbo della mucca pazza). Ho presentato esposti in merito a 5 procure italiane. Molti atleti che l’hanno assunto in carriera non sono affatto tranquilli e mi telefonano allarmati per chiedermi novità. Ora mi auguro che venga istituita al più presto una commissione medica che dia almeno delle rassicurazioni: per tutto quello che ci hanno dato negli anni, almeno che la nostra salute non sia a rischio…”.
IL CURRICULUM SPORTIVO
CAMPIONE D’ITALIA – 39 TITOLI (29 assoluti e 10 di categoria)
BRONZO k2 (MT. 10.000) – CAMPIONATI DEL MONDO – MECHELEN (BELGIO)
1° CLASSIFICATO COPPA DEL MONDO 1992
ORO K1 (MT. 500) – GIOCHI DEL MEDITERRRANEO 1993 – FRANCIA
ORO K2 (MT. 1000) – GIOCHI DEL MEDITERRANEO 1993 – FRANCIA
ARGENTO K2 (MT. 1000) – CAMPIONATI DEL MONDO 1993 – COPENAGHEN
ARGENTO K2 (MT. 1000) – CAMPIONATI DEL MONDO 1994 – MESSICO
ORO K2 (MT.500) – CAMPIONATI DEL MONDO 1995 – DUISBURG
ORO K2 (MT. 1000) – CAMPIONATI DEL MONDO – DUISBURG
ORO K2 (MT. 1000) – OLIMPIADI DI ATLANTA 1996
ARGENTO K2 (MT. 500) – OLIMPIADI DI ATLANTA 1996
1° CLASSIFICATO COPPA DEL MONDO 1996
PARTECIPAZIONI A 11 CAMPIONATI DEL MONDO
- Mondiali Junior 1981 (5° cl. K1 500, 5° cl. K4 500, 2° cl. K1 1000)
- Mondiali Senior 1981 (9° cl. K4 10.000)
- Mondiali Senior 1982 (5° cl. K4 1000)
- Mondiali Senior 1983 (5° cl. K2 500, 9° cl. K4 1000)
- Mondiali Senior 1985 (9° cl. K4 500, 9° cl. K4 1000, 3° cl. K2 10.000)
- Mondiali Senior 1986 (7° cl. K4 500, 7° cl. K2 1000, 6° cl. K2 10.000)
- Mondiali Senior 1987 (9° cl K4 500)
- Mondiali Senior 1989 (6° cl. K2 500,5° cl. K2 1000)
- Mondiali Senior 1990 (5° cl. K2 500, 6° cl. K2 1000)
- Mondiali Senior 1993 (5° cl. K2 500, 2° cl. K2 1000)
- Mondiali Senior 1994 (8° cl. K2 500, 2° cl.K2 1000)
- Mondiali Senior 1995 (1° cl. K2 500, 1° cl. K2 1000)
OLIMPIADI
- 3 FINALI – OLIMPIADI DI LOS ANGELES 1984 (6° cl K1 500, 6° cl. K2 1000, 4° cl. K2 500)
- 2 FINALI – OLIMPIADI DI SEOUL 1988 (7° cl. K4 1000, 9° cl. K2 500)
- 2 FINALI – OLIMPIADI DI BARCELLONA 1992 (7° cl. K1 500, 5° cl. K2 1000)
- 2 FINALI – OLIMPIADE DI ATLANTA 1996 (1° cl. K2 1000 , 2° cl. K2 500)
VELA
- CAMPIONATO DEL MONDO ORMA – 2003 e 2004 – MULTISCAFO (CON G. SOLDINI SU TIM)
CANOA POLINESIANA OUTRIGGER
- 2002 – MONDIALI IVF SPRINT BORA-BORA (POLINESIA)
- 2003 – ORO CAMPIONATI ITALIANI FICPO OC1 – OC4
- 2004 – ARGENTO CAMPIONATI ITALIANI FICPO 0C1 – OC4
- 2004 – ARGENTO MONDIALI IVF SPRINT HILO – HAWAII
- 2005 – ORO CAMPIONATI ITALIANI FICPO OC4 – OC6
- 2006 – ARGENTO E BRONZO MONDIALI IVF SPRINT NEW ZELAND
TITOLI STUDIO E MASTER SPORTIVI:
- Diplomato Istituto Tecnico Nautico (Capitano di macchine)
- Università “La Sapienza – Roma” laureando in Psicologia
- Master CONI “Manager Sport Alto Livello” 2003/2004
- Allenatore Federazione Italiana Canoa Kayak FICK
- Dirigente/Consigliere Nazionale FICK
- Ass.te Capo Polizia di Stato (in aspettativa). Aggregato ai Gruppi Sportivi Fiamme Oro dal 1982 al 2003
- 2005 – ELETTO CONSIGLIERE NAZIONALE F.I.C.K. QUADRIENNIO 2005/2009
Via F. Baracca 68 – 30013 Cavallino (Ve)
Tel/Fax 041 5370348
Mail: danielescarpa@hotmail.com
**