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CUORE DELLE DONNE, DIFENDIAMOLO MEGLIO

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Un recente sondaggio della Società americana di Cardiologia ha evidenziato che spesso le donne sottovalutano il rischio cardiovascolare, sebbene le Malattie cardiovascolari colpiscano anche il sesso femminile, soprattutto nella fascia sotto i 55 anni. Questa convinzione ha di conseguenza connotato anche l’atteggiamento dei Medici, i quali difficilmente affrontano il problema con le proprie Pazienti e forniscono loro scarsi consigli e strategie di prevenzione cardiovascolare. I fattori di rischio Pur essendo in buona parte gli stessi fattori identificati anche per gli uomini, nella popolazione femminile i fattori di rischio pesano più che in quella maschile. Fra questi: Ipertensione, alti livelli di colesterolo LDL, alti livelli di trigliceridi, sovrappeso e obesità, storia familiare con patologie cardiovascolari prima dei 65 anni, sedentarietà, fumo di sigaretta, consumo eccessivo di alcolici e Diabete. A questi si possono aggiungere cause legate alla gravidanza e alle Malattie autoimmuni. La Depressione Rappresenta un fattore di rischio emergente e prevalente nello sviluppo delle Malattie cardiovascolari e alcuni studi dimostrerebbero che la Depressione e altri problemi psicologici come lo stress rappresentino un potente fattore di rischio negli individui più giovani e soprattutto nelle donne. Scompenso cardiaco e Cardiopatia Lo Scompenso cardiaco si manifesta in tutte le età ma in misura maggiore nelle donne ultra 79enni; come per la Cardiopatia ischemica, che si manifesta con eventi come l’Infarto miocardico e l’Angina pectoris, anche per lo Scompenso cardiaco la diagnosi spesso è più tardiva perché i sintomi sono più sfumati e ambigui e coesistono di frequente con altre patologie.

Sindrome premestruale, importante lo stile di vita

Colpisce un numero sempre maggiore di donne, con svariati sintomi psico-fisici che perdurano fino a una decina di giorni al mese, parliamo della Sindrome premestruale, una condizione clinica ben precisa causata da un’alterata risposta del sistema nervoso centrale al ciclo riproduttivo femminile. L’importanza della diagnosi Tra gli specifici criteri necessari per diagnosticare la Sindrome premestruale, è presente un’attenta analisi delle caratteristiche del ciclo mestruale; può aiutare anche la compilazione di un preciso diario dei sintomi nell’arco di un paio di mesi da mostrare allo Specialista Ginecologo o al Medico di famiglia. I sintomi La Sindrome premestruale nel suo complesso comprende una vasta gamma di sintomi psicologici come per esempio depressione, ansia, irritabilità, perdita di fiducia nei propri mezzi e alterazioni dell’umore. Sono presenti anche sintomi fisici come per esempio dolore mammario e ritenzione idrica. Lo stile di vita Il primo step per prevenire e per attenuarne i sintomi è la modifica dello stile di vita, orientandosi verso un incremento dell’attività fisica, un’alimentazione sana, evitando cibi che aumentino la ritenzione idrica come quelli molto salati, e una corretta igiene del sonno, dormendo almeno 7-8 ore per notte e infine la riduzione dello stress quotidiano. La terapia medica Qualora il disturbo non si riesca a risolvere solo con un cambiamento dello stile di vita, la terapia medica più efficace consiste in una pillola contraccettiva capace di limitare al minimo le variazioni ormonali. È possibile sia utilizzare una somministrazione ciclica sia una terapia continuativa, senza mai fare pause. La serotonina La ricerca si sta concentrando sullo studio di questa molecola, in grado di regolare il tono dell’umore, anche in caso di Sindrome premestruale.

Yoga ormonale, tutti i benefici

Negli ultimi anni il tema della salute e del benessere ha registrato una crescita di attenzione soprattutto da parte del mondo femminile, notoriamente più attento ai fattori di miglioramento della qualità della vita. In particolare il periodo della Menopausa comporta spesso, oltre che rischi di insorgenza di alcune patologie, sintomi invalidanti che vengono trattati non solo con la classica Terapia Ormonale Sostitutiva ma anche attraverso altre strade naturali come i fitoestrogeni del Trifoglio rosso e lo Yoga ormonale. Cos’è lo Yoga ormonale È una terapia naturale che si fonda sui principi millenari dello Yoga, messa a punto con l’obiettivo di alleviare i sintomi della Menopausa, della Sindrome premestruale e dell’Ovaio policistico e per stimolare la fertilità; consiste in una serie di esercizi e tecniche semplici e dinamiche. Aiutando la produzione di ormoni, questa pratica ha effetti positivi su quattro livelli diversi: fisico, fisiologico, psicologico ed energetico. I benefici Molto utile per le donne dopo i 35 anni, ma anche nel periodo della Menopausa, è consigliato anche per gli uomini dopo i 45. Grazie alla produzione ormonale, contrasta le vampate, rinforza i capelli, stimola la fertilità (nel caso di donne ancora in età fertile) e riduce insonnia e irritabilità. Come praticarlo L’esperienza e il monitoraggio degli effetti dello Yoga ormonale hanno confermato la validità della sequenza di esercizi che, una volta appresa, si può praticare individualmente in 30 minuti 4 volte a settimana. Il momento più indicato della giornata è il mattino; è consigliato indossare abiti leggeri senza scarpe, con i polsi liberi, sdraiati su un tappetino. Gli esercizi cominciano sciogliendo le tensioni e con una respirazione calmante da svolgere seduti; a queste fasi seguiranno altri esercizi che favoriscono la distensione e producono un generale senso di benessere.

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