IL DIARIO
Un Progetto “Impossibile” … Missione “Nudo”
(Mission “Naked”)
IL PROGETTO
(Dribbling Rai 2 – 21 Aprile 2007)
[ IMPOSSIBLE … UNTRUE! ]
[ LA BIOGRAFIA DI DANIELE SCARPA ]
[ LE IMMAGINI ]
[ VIDEO MISSION “NAKED” (ADSL) ]
[ L’ALLENAMENTO ] [ I TEST ] [ IL DIARIO ]
[ LE MAIL RICEVUTE ] [ IL SOGNO: PECHINO 2008 ]
[ … E IL VIAGGIO CONTINUA ]
12-03-2008 – Sydney – Sono in finale nel k2 500 … Domani eliminatorie 1000.
Aloha, Daniele
Articolo pubblicato sul giornale “The Manly Daily” – 6 Marzo 2008
Articolo pubblicato sul giornale “The Manly Daily” – Febbraio 2008
PRIMO ALLENAMENTO A SYDNEY (Sydney Academy of Sport Lake Narrabeen – 25 Gennaio 2008)
“Saluti da Sydney … pensando a Pechino 2008” (Greetings from Sydney … thinking to Bejing 2008)
Aloha, Daniele Scarpa
ALLENAMENTO A SYDNEY (29 Gennaio 2008)
“Qui si fa sempre più dura e l’età si sente … ma non molliamo!!! Tra 10 giorni la prima gara”
Aloha, Daniele Scarpa
Articolo pubblicato su “La Nuova di Venezia e Mestre” – 28 Novembre 2007
Articolo pubblicato su “Il Gazzettino” – 23 Novembre 2007
DIARIO – 8
Cari Amici/Amiche,
dalla mia ultima pagina di “diario” sono cambiate alcune cose e altre stanno per cambiare.
Dopo la prova di Coppa del Mondo in Francia a giugno (8° classificato finale del K2 1000 con L. Malusà) ero stato convocato per un test pre – Europei Spagna.
La mia prova è risultata non all’altezza delle aspettative tecniche probabilmente per due ragioni: 1) stavo “caricando” con l’allenamento non avendo fatto “pause” per il dopo Francia; 2) l’altra ragione era l’impegno che mi stavo accingendo a portare a termine insieme alla mia dolce metà, Sandra …
Infatti come molti già sanno o hanno saputo, lo scorso 7 luglio 2007 alle ore 17 … dopo 7 anni … ci siamo sposati. Grande passo e grande cambiamento.
Ora, trascorse le due settimane post matrimonio, sto definendo la preparazione per un test di verifica che il settore tecnico ha ritenuto proporre per il prossimo 23 luglio.
Dalle valutazioni del test si definirà la squadra azzurra che parteciperà ai mondiali che si terranno dall’8 al 12 di agosto a Duisburg. Certamente questa prova determinerà le scelte migliori per la federcanoa e devo dire di essere assai sorpreso nel ritrovarmi a disputare una prova di questa valenza … se penso che solo lo scorso dicembre questa opportunità era pura utopia.
Sono trascorsi meno di 8 mesi e dopo aver perso 12 kg … eccomi sul mio K1 a misurare le prestazioni ritrovate, che, qualunque sarà il risultato, mi ripagano e mi rendono abbastanza soddisfatto per il traguardo raggiunto sino ad oggi.
Come detto in altre occasioni, l’età non aiuta certo e ritrovarmi competitivo a 43 anni mi ha dato forti motivazioni e buoni riscontri.
In questi ultimi tempi ho ripreso anche a lavorare con le gambe per cercare di rendere meno duro il movimento di “pedalata” che si applica alla pedaliera del kayak (nella foto potete vedere il mezzo “tecnico” utilizzato). Faccio delle uscite blande in mountain bike o con la nuova Pinarello, azienda che mi ha voluto quale testimonial del suo marchio/prodotto.
Chissà che a qualche Gran Fondo non ci scappi una mia presenza, oltre all’idea di sviluppare delle competizioni “triathlon /duathlon” da proporre per un gemellaggio con altre discipline di endurance (questo tipo di competizioni è molto in uso in Sud Africa, Nuova Zelanda, Australia e Stati Uniti).
Potete vedere nelle tabelle dei test fatti (ringrazio il Dott. A. Bellipanni) i miglioramenti che sono avvenuti sulle frequenze e sui ritmi di gara e vi è stato anche un miglioramento fisiologico ottenuto tramite una serie di test/valutazioni sviluppate con il centro Cultura & Salute di Treviso, insieme al Dottor Filippo Ongaro.
Ultimi ritocchi della preparazione presso il centro “Le Bandie” di Treviso, dove grazie alla disponibiltà del Res.le Comm. Remo Mosole e dello Staff “Bandie Eventi” del Dottor Evangelista, ho potuto testare e valutare al meglio le mie performance.
Grazie anche al Dottor Sergio Lupo che in queste ultime settimane mi ha seguito e mi ha dato le sue ultime precisazioni sulle metodologie applicate, ricordandomi di dare giusto equilibrio nelle fasi di applicazione programmi/test.
Ora vi saluto e vi do appuntamento al prossimo “diario” … chissà che non ci siano altre news interessanti per me … così che io le possa raccontare a voi.
Dopo i mondiali, prossimo obiettivo della stagione saranno i Campionati Italiani Assoluti del 15 e 16 settembre a Milano, dove gareggerò per la prima volta con la nuova maglia della S.C. Bucintoro Venezia. Infatti dallo scorso giugno, dopo accordo con CanoaRepublic, sono passato nella “scuderia” della Bucintoro per sviluppare la necessaria collaborazione con questo ultracentenario circolo veneziano presieduto dalla Dott.sa Lucia Diglio.
Arrivederci a presto su www.missionnaked.com o su www.sportmedicina.com
Daniele Scarpa
Ennesima Medaglia d’Oro che arricchisce il Team di Campioni che utilizzano le biciclette Pinarello: Daniele Scarpa, Medaglia d’Oro e Medaglia d’Argento ad Atlanta nella Canoa. A 43 anni è rientrato a gareggiare dopo 10 anni di stop (si era ritirato a 33 anni) e punta a Pechino 2008. Si allena tutti i giorni alle Bandie ed ora inserirà nel proprio allenamento anche la bicicletta.
DIARIO – 7
Eccoci … pronti a ripartire. Aloha!
Daniele & Sandra
Cari Amici/Amiche,
Io e Sandra ci sposiamo … Frecce & Pagaie si uniscono … il 7 Luglio 2007
Per qualche giorno quindi non si pensa agli allenamenti, alle gare, alle Olimpiadi di Pechino 2008 …
Tra l’altro il 22 Giugno 2007, la BMW Italia ci ha consegnato il premio “Sportivamente Unica 2007” e ci ha invitati a partecipare come “Testimonial” al Viaggio/Evento BMW, con destinazione Cina/Pechino 2008, che partirà da Venezia, sulle orme di Marco Polo … E visto che tutti e due vorremmo andare a Pechino (come atleti!) … se proprio non ce la faremo a partire con l’aereo della Nazionale Olimpica Italiana, vorrà dire che ci andremo lo stesso … in BMW!
Alcune immagini della Manifestazione “Sportivamente Unica 2007”
DIARIO – 5
Cari Amici/Amiche,
è passato un po’ di tempo dal mio ultimo “diario” e la ragione per cui non ho riportato news all’indomani delle prime gare di World Cup in Croazia era la volontà di scrivere il diario alla fine delle tre prove di Coppa del Mondo, per fare un bilancio generale.
Come molti hanno già avuto modo di apprendere dal sito www.federcanoa.it, la trasferta in Croazia ha portato il sottoscritto all’esordio del circuito mondiale con il K2 composto da Scarpa-Malusà. La gara scelta è stata il K2 1000 metri (come da qualificazione nelle selezioni di Mantova ad aprile) e devo riconoscere che l’impatto con l’effetto “World Cup” è stato assai duro, oltre che emozionante.
Rivedere tanti amici “pagaiatori”, avversari di un tempo, ora affermati tecnici delle rispettive compagini federali mi ha fatto riflettere non poco. Ergo, devo fare l’atleta o il tecnico?! … Atleta, atleta, per ora!!!
Qualcuno di questi mi ha salutato con un bel sorriso di benvenuto nei quadri tecnici … io sono pure stato al gioco, poi quando mi hanno visto nella start list e gareggiare, si sono ricreduti sulle mie intenzioni e, con ammirazione, mi hanno fatto i loro complimenti.
Certo è che stata mia premura spiegare a tutti la motivazione di questo mio ritorno e le ragioni per cui si sta sviluppando il progetto www.missionnaked.com.
Eliminata la fase di perplessità, hanno tutti condiviso lo spirito e il concetto per il quale la ricerca applicata alle mie performance agonistiche poteva essere poi usata ed interpretata per avere maggiori riscontri su metodologie e strategie di allenamento prossime e future.
La fase delle gare si è svolta in un week-end non molto favorevole dal punto di vista climatico. Effettuata la prima fase eliminatoria delle batterie (con un lodevole tempo di qualificazione) il giorno successivo ci siamo presentati per la fase delle semifinali.
In semifinale ci siamo trovati a scontrarci anche con l’equipaggio di Facchin-Scaduto (poi vincitori della semifinale).
Come già anticipato, il clima non è stato favorevole e il suo influsso negativo si è fatto sentire sulle nostre prestazioni: eccetto per i primi due equipaggi qualificati per la finale … i rimanenti, stando ai tempi delle batterie, potevano essere alla nostra portata.
A metà gara abbiamo pagato una mancata “ripartenza” nella fase centrale, perdendo così la possibilità di disputare, come accaduto in batteria, il finale di gara alla ricerca di una qualificazione alla nostra portata.
Queste sono le “variabili” delle gare che non hanno alla base una giusta programmazione e distribuzione del percorso. Non avendo avuto modo di provare e costruire al meglio … vengono meno le certezze sul tipo di tattica di gara che si dovrebbe svolgere. Abbiamo pagato, diciamo così, nell’esordio internazionale ad altissimo livello, “l’inesperienza” dovuta al poco tempo di allenamento.
Ottime le prestazioni del K2 di Facchin e Scaduto che hanno ottenuto un primo posto sui 500 metri e un secondo posto nella finale dei 1000 metri.
Dopo la gara e prima di cominciare lo sviluppo del blocco di lavoro post Zagabria, sono stato dal dottor Sergio Lupo per una verifica dei valori ematici (vedi TEST VALUTAZIONE) e un controllo cuore/pressione arteriosa, avendo accusato un breve periodo di affaticamento fisico; per fortuna gli esami effettuati non hanno evidenziato nulla di importante, ma semplicemente un po’ di fatica …
Archiviata la prima fase della Coppa del Mondo, ho ritenuto più giusto e opportuno chiedere ai responsabili tecnici della Nazionale di permetterci di evitare la trasferta della gara di Szeged in Ungheria (seconda prova Coppa del Mondo) e di richiamarci per la terza ed ultima prova in Francia a Gerardmer.
Così abbiamo potuto programmare correttamente il carico di lavoro per le settimane successive e, avendo il tempo, anche effettuare il controllo medico (con l’esecuzione di una risonanza magnetica) per la spalla del capovoga L. Malusà … dolente già a Zagabria).
Ci siamo quindi presentati in buona forma al pre-raduno di Mantova per partire, con parte della squadra, alla volta di Gerardmer.
La nostra imbarcazione è migliorata nella fase del “passo”, con riscontri cronometrici molto interessanti. Non è avvenuto lo stesso per la parte iniziale (“start”), dove purtroppo paghiamo ancora un “gap” non indifferente nei confronti degli avversari. Questo evidenziavano i riscontri crono in allenamento … e questo si è poi confermato in gara.
Non ci spaventava questa situazione, pur nella consapevolezza che una partenza non all’altezza di quelle che sono le esigenze tecniche in una gara di Coppa, non ci avrebbe aiutato ad ottenere il risultato che inseguivamo. Infatti, abbiamo svolto la fase preliminare delle batterie perdendo la possibilità di accedere direttamente alla finale (cosa difficilissima … visto che l’equipaggio da battere era quello tedesco dei Vice Campioni del Mondo 2006 e secondo classificato nella gara di Coppa del Mondo 2007 in Ungheria) e limitandoci ad ottenere la qualificazione alle semifinali con una discreta terza posizione.
È stata proprio la semifinale a metterci di fronte alla condizione “Out or In”! Infatti, oltre che con l’equipaggio della Romania (finalista mondiale 2006) e con il forte equipaggio australiano (con capovoga il mitico campione olimpico Clint Robinson), ci giocavano il posto per entrare in finale con altri agguerriti team che avevano sulla carta tempi di notevole rispetto.
Dopo aver dato a Luca le ultime indicazioni su come predisporre partenza e percorso, eccoci al “cancelletto” (ora con i nuovi sistemi ci sentiamo come i cavalli in gabbia/start …): pochi secondi di attesa e “Via” (la descrizione tecnica la potete trovare sulla pagina L’Allenamento che il metodologo/tecnico Andrea Bellipanni ha redatto per MissionNaked).
Dal punto di vista “umano”, la semifinale è stata un bel “crescendo” e mi rendo conto solo ora che potevamo anche osare di più per classificarci almeno al secondo posto (entravano i primi tre). Ciò ci avrebbe permesso di avere un numero di corsia per la finale, più congeniale e meno disturbato dell’UNO che ci è stato assegnato per la posizione ottenuta nella semifinale.
Faccio notare che con la formula di questa fase della World Cup, le gare dei 1000 e dei 500 metri, si sono svolte con fasi eliminatorie e finali nella stessa giornata. Questa formula equivale a dover sopportare un carico di pressione/stress inusuale per i nostri programmi … e figuriamoci per chi ha una certa “età”… Così è la vita!
Da considerare che, se a Zagabria ci eravamo lamentati delle condizioni meteo (pioveva ma la temperatura non era così bassa …) a Gerardmer ci siamo trovati sotto il vento e la pioggia, con al mattino 5 gradi di temperatura!!! Lascio a voi immaginare le nostre sensazioni.
Freddo e “nuvoloni” minacciosi …
Intuizione ha voluto che caricassi il DIESSE Paddle Simulator sul pulmino federale: questo attrezzo ci ha permesso di riscaldarci al meglio sotto la tenda (tra l’acqua caduta ai bordi della tenda e che riempiva il suolo …) evitando infelici raffreddamenti post uscita in kayak per riscaldarsi.
Il riscaldamento al “DS Paddle Simulator”
Anche gli altri componenti della squadra hanno approfittato del simulatore e (soprattutto le ragazze del k4, bronzo sui mille metri) mi hanno confidato la validità del riscaldamento specifico fatto al Paddle Simulator. Faremo tesoro di questa indicazione per le prossime gare in cui è necessario riscaldarsi, portare il cuore a soglia e … come dicevano i “vecchi”… “rompere il fiato”!!!
La finale ci ha poi visto protagonisti (visto anche il numero di corsia penalizzante) solo nella parte finale, in cui abbiamo avuto alla nostra portata un nostro piazzamento da 5° – 6° posto: ci siamo visti però “sfilare” un paio di equipaggi che si sono “beati” della vicinanza di imbarcazioni che li hanno riportati davanti a noi (Australiani in primis).
L’ottavo posto non ci rende forse giustizia, ma ci può anche stare … e ci ha dato ulteriore fiducia in questa imbarcazione, improvvisata nelle gare di selezione, ma che in fin dei conti ha dimostrato di valere egregiamente una finale di Coppa del Mondo.
Finale di Coppa del Mondo storica per il sottoscritto, che, salvo smentite di chi possiede dati più certi, rappresenta un “oltre il limite” per un kayaker maschio di 43 anni … e mezzo!!! (eccezion fatta per il leggendario svedese Fredrikson degli anni ’60).
Durante le successive fasi della giornata, non poche sono state le “pacche” ricevute sulle spalle da vecchi e nuovi avversari: pensate che nella finale del K2 1000, il terzo posto è stato conquistato da Steve Ferguson, figlio del mitico Ian Ferguson (vincitore già nel 1984 di 3 medaglie d’oro: era la mia prima Olimpiade, avevo vent’anni quando mi classificai 6° nel K1 500 vinto da Ian).
Ian Ferguson mi ha fatto i complimenti e mi ha augurato di battere il suo record di longevità olimpica (in Coppa del Mondo l’ho già superato con la finale di Gerardmer!): a Barcellona 1992, nella mia terza Olimpiade, si classificò 7° nella gara del K2 1000. Aveva 40 anni … e noi abbiamo iniziato questa avventura parafrasando lo slogan di un famoso marchio sportivo “Impossible … is Nothing”. E ora possiamo ben dire che il limite dell’impossibile è stato portato oltre i 43 anni … e chissà che nel 2008, a 44 anni, non avvenga qualcosa che sposti ulteriormente questo limite.
Ora vi saluto in attesa di avere altre news da raccontarvi e di avere altri dati tecnici e fisiologici e metodologie da scrivere e descrivere, per chi desidera apprendere e comprendere quello che si sta facendo con MissionNaked.
Ringrazio il Presidente della FICK e gli Staff Tecnici Federali per avermi dato la possibilità di competere nelle gare di Coppa del Mondo e fin da oggi rimango a disposizione per poter dare un contributo a quelle che sono le priorità della FederCanoa e del CONI: qualificare più equipaggi possibile ai Mondiali di agosto (8-12 agosto 2007, Duisburg) e permettere di avere più equipaggi e atleti nella sfida cinese che inizierà l’8 agosto 2008: Le Olimpiadi di Pechino 2008!
“Memento audere semper!!!”
Daniele Scarpa
L’arrivo della gara
Un articolo del Gazzettino
Il pettorale
Immagini della Coppa del Mondo
Questo breve racconto mi fu dedicato dal caro amico Riccardo, che ho rivisto giorni fa durante un mio allenamento al laghetto dell’EUR … e subito ci sono tornati alla mente i giorni passati …
Un abbraccio a tutti coloro che mi vogliono bene.
Daniele Scarpa
Il Buio oltre la siepe (dedicato a Daniele Scarpa)
Verso sera.
Mentre percorro quel tratto di strada che porta al laghetto
l’aria autunnale comincia ad avvolgere ogni cosa, anche la mia mente.
Tutto è immobile,
gli alberi disegnano bizzarre figure in quella strana luce del crepuscolo,
ombre incerte si proiettano sotto il giallo dei lampioni.
Ogni cosa sembra dire di andare via.
D’improvviso un rumore ritmico penetra in quel silenzio
ed infrange i miei pensieri.
Guardo oltre la siepe e nell’oscurità riconosco una canoa
in quell’oggetto che scivola sull’acqua
fino a poco prima così ferma.
Cerco di comprendere quale sia quella forza che lo spinge
a rimanere qui ad allenarsi in un’ora che sa di casa, di caldo, di tutto
ma non di fatica e di sudore.
Provo ad immaginare cosa ci sia dietro ad ogni colpo di pagaia
ma non vedo altro che un uomo solo con il suo impegno.
Come sono lontane le vittorie, con tanta gente, con tanto sole;
quei momenti sembrano appartenere ad un lontano passato,
mentre la pagaia alza dal fondo i giorni più neri, le sconfitte, le delusioni,
e ti accorgi che c’è solo la rabbia a fare da spettatrice.
Forse stai pensando che è tutto inutile,
che la sofferenza fisica ma soprattutto quella psicologica
sono un peso troppo grande da portare.
Ecco un’altra pagaiata e lasci perdere tutto,
tanto ogni cosa ti appare nera: il lago, la sera, il domani.
Ma poi dentro qualcosa si ribella
e prende la forza da quegli eventi negativi.
E sei di nuovo tu, l’atleta sicuro delle proprie capacità,
cosciente che solo un’accurata preparazione può portare dei risultati.
La canoa adesso si muove verso nuovi traguardi e la convinzione di vincere cresce
ad ogni nuovo colpo di pagaia.
L’allenamento è finito, la doccia ha portato via anche gli ultimi dubbi
e mentre ti allontani dal circolo
nella tua notte riesci a vedere un’altra alba olimpica.
Vado via anch’io, con la mia inquietudine:
dò un ultimo sguardo al laghetto,
ma dietro quella siepe ora c’è solo il buio.
Riccardo Mariotti (1992)
DIARIO – 4
Carissimi Amici/Amiche,
che dire? MissionNaked ha raggiunto un importante obiettivo: la qualificazione in squadra nazionale per la I prova di Coppa del Mondo a Zagabria il 4-5-6 maggio pv. Le varie news le troverete anche nel sito www.federcanoa.it.
Tornando al nostro lavoro (uso il plurale perchè desidero condividere con Voi tutti questa fantastica esperienza), devo riconoscere che quanto fatto in questi mesi (solo 5 mesi!!!) si è dimostrato efficace per la preparazione ed il raggiungimento dei primi obiettivi: far “calare” la pancia … ed essere sufficientemente competitivo.
Quella che poteva sembrare un’avventura da pazzi ora si è trasformata in realtà!
Desidero ringraziare chi ci ha creduto (in primis il MIO Presidente di CanoaRepublic, la mia cara e dolce Sandra, che ha trovato i primi sponsor … ma ne servono altri …), chi ha saputo valutare le mie doti di capacità e volontà (Team MissionNaked; dottor Sergio Lupo; il metodologo Andrea Bellipanni), il mio partner del K2 in Australia e nei Campionati Italiani, Alessio Cannizzo, che mi ha dato una mano a sviluppare i primi allenamenti e gare … senza mai dimenticare tutte coloro che mi hanno inviato le mail e i messaggi SMS prima e dopo l’impresa delle selezioni di Mantova.
Ora sono in ritiro con la squadra azzurra e domani (2 maggio 2007) partiremo per Zagabria.
In questi giorni ho potuto sviluppare buoni allenamenti con il mio nuovo compagno di K2 1000 Luca Malusà (per i 500 aspetto che Alessio si senta pronto per competere) e sentiamo che l’imbarcazione sta migliorando ad ogni uscita.
Saranno le gare di Coppa del Mondo a darci le indicazioni che serviranno per programmare al meglio le prossime tappe di allenamento e competizioni, valutando anche i futuri criteri selettivi per la formazione che si determinerà per le prossime gare di Coppa del Mondo, Europei di fine giugno e Mondiali di agosto.
Tornare in squadra dopo ben 11 anni … mi ha fatto tornae ai momenti magici del 1996 (mia ultima maglia azzurra alle olimpiadi di Atlanta) e devo ammettere che l’emozione è forte.
Fa molto piacere ritrovarmi al tavolo con i miei compagni di barca di quel tempo e vedere come anche i giovani campioni di oggi mi hanno accolto con calore, amicizia e molta stima. Che dire, sono cose che “rinforzano” lo spirito ed il corpo per le prossime sfide: “Impossible is nothing” … e non solo!!!
La scorsa settimana su Rai 2 – Sport Dribbling hanno trasmesso una mia intervista … nella quale azzardavo speranze e desideri di dimostrare che ero in grado di fare quello che volevo.
Ricerca, valutazioni, test in laboratorio (consumo di ossigeno, lattatemia, watt, frequenza cardiaca …), analisi della corteccia cerebrale … e tutto questo mi/ci ha portato a dare il max per ottenere quello che ci si era proposti di fare quando a novembre gettai il guanto della sfida.
Ora quasi ci siamo e questo non è che l’inizio di una bella avventura che vede tutto il team MissionNaked al lavoro per fare e dare il meglio.
Altro non aggiungo. Spero di poter scrivere altre pagine del DIARIO e ricevere, comunque vada, sempre il Vostri sostegno (accetto volentieri e con piacere … anche le “critiche”!!!) che in questi mesi mi ha dato forza e speranza. Mi scuso con chi non sono riuscito a ringraziare personalmente via mail o sms.
Permettetemi di dire grazie alla dottoressa Luciana Magrì per le indicazioni tecniche/metodologiche e al Prof. Antonio Dal Monte per quel simpatico “matto & bestia” con cui mi ha descritto: evidentemente ha ancora vivo il ricordo dei test/allenamenti fatti in laboratorio durante le stagioni olimpiche del 1992 e 1996.
Ora vi saluto … ci si sente dopo Zagabria.
Aloha e “memento audere semper”!!!
Daniele Scarpa (01 Maggio 2007)
MANTOVA: K2 1000 – Il podio
Un articolo pubblicato su E Polis (17 Aprile 2007)
DIARIO – 3
Carissimi Amici/Amiche,
dopo aver smaltito il jet leg e ricominciato a gustare “spaghetti” nostrani, eccoci di nuovo allo start per le gare del week-end del 14 e 15 aprile, località Sabaudia (Latina), lago di Paola.
Sono passate due settimane dalla gara Internazionale di Castel Gandolfo, appuntamento che è stato un ulteriore test per le verifiche sulle prestazioni che abbiamo preparato negli allenamenti in Australia.
Gli obiettivi per Sabaudia erano due: fare una bella figura sui mille metri in K2 e cercare la “zampata” per tentare di conquistare il titolo di Campione d’Italia nella gara di fondo 5 mila metri.
I risultati già pubblicati in questi giorni sul sito www.federcanoa.it e su www.missionnaked.com confermano che sulla distanza dei 1000 metri siamo riusciti ancora una volta a NON scendere dal podio.
La gara è stata molto combattuta fin dalle prime fasi eliminatorie/batterie, per poi passare per la semifinale (abbastanza facile …) e giocarci il tutto in finale. Devo riconoscere che i due equipaggi delle Fiamme Gialle che ci hanno preceduto hanno effettuato una bella gara e che i loro piazzamenti sono ben meritati. Per il nostro “bronzo”, possiamo dire che ci siamo giocati il terzo posto con il buon equipaggio dell’Idroscalo Club che ha esordito con due validissimi giovani, che fino a 300 metri dal traguardo erano mezza imbarcazione avanti a noi. Lo sprint finale per il terzo posto ci ha fatto arrivare molto vicino ai primi … e forse, azzardando di più … poteva arrivare anche un argento. Siamo comunque soddisfatti per la prestazione: vista l’età … è meglio NON esagerare!
Nella gara dei 5 mila metri, valida per il Campionato Italiano di Fondo abbiamo cercato di “agguantare” il risultato migliore; la gara si è svolta con una veloce partenza (vedi foto) che ci ha permesso di andare in testa per i primi 1000 metri. Poi, forse non troppo sicuri delle nostre capacità sulla resistenza, abbiamo lasciato la testa della gara all’equipaggio delle Fiamme Gialle (Totis e Ramella, già vincitori sui 1000 metri il sabato).
La gara si è animata ai giri di boa, dove i “baldi” pagaiatori della Finanza hanno provato in più di una occasione a staccarci, ma io ho “suggerito” al mio compagno di K2 Alessio di non staccare mai la prua del K2 dal pozzetto della barca Giallo/Verde e di resistere, resistere, resistere … al punto che, dopo vari scatti, ci siamo ritrovati sul rettilineo finale a giocarci il tutto allo sprint.
E devo riconoscere che la tempra dei giovani delle Fiamme Gialle ha avuto ragione sugli ultimi tentavi di scatto da parte del nostro equipaggio: l’arrivo è stato entusiasmante e tirato fino all’ultimo colpo di pagaia … Solo un secondo ci ha negato la vittoria … e onore al merito di chi ci ha battuto.
Il podio e le strette di mano con i primi e i terzi classificati mi hanno fatto riflettere e capire l’importanza del risultato ottenuto per me ed Alessio. Mi ha fatto molto piacere percepire la “reverenza” che questi giovani hanno nei confronti di un campione olimpico e … anche questo è stato un bel segno di sportività ed amicizia per tutti.
Sul podio Alessio Canizzo è salito con la sua piccola Micol … contenta e frastornata dalle tante attenzioni che il suo papà stava ricevendo. Quando Micol avrà consapevolezza di tutto ciò, capirà l’importanza dello sport!!!
Un saluto, per finire, a tutti gli amici e appassionati: in tanti sono venuti a Sabaudia per l’occasione del mio ritorno in gara. Ho ritrovato Frederik Farina (appena giunto da Bankok), Paolo Luschi, mio compagno in tanti piazzamenti mondiali e 5° posto in k2 alle Olimpiadi Barcellona 92, Giovanni Milani, mio compagno di nazionale, che per l’occasione mi ha sostenuto con un grido: “fagli vedere cosa sanno fare gli over 40!”, il mitico Cesare Zilioli (Olimpionico a Roma ’60, Tokio ’64 e Messico ’68) che, nel nel vedermi sul podio e complimentarsi con me, era assai emozionato.
Insomma … questo “vecchio master” proprio non si ferma!!!
Finché il K2 va … lasciamolo andare!!!
Ci si vede alla prossima competizione, Mantova 29-30 aprile: li ci si gioca il posto in squadra per le gare di Coppa del Mondo!
(P.S. Dimenticavo di ricordare la mia gara di esordio nel K1 1000 metri, nella quale ho volutamente limitato il mio impegno alla batteria di eliminazione … dovendo fare altri percorsi da 1000 metri (eliminatorie K2 ecc.), come consigliato dal dottor Sergio Lupo, ho preferito non “esagerare” e non dimenticarmi mai dei 43 …)
Aloha & Mahalo
Daniele Scarpa (16 Aprile 2007)
K2 5000 – La partenza
K2 5000 – Il podio
DIARIO – 2
Carissimi Amici/Amiche,
eccoci atterrati a Roma dopo il lungo viaggio di ritorno da Adelaide (con una giornata di stop a Singapore …) e con tante ore di sonno e “jet leg” da smaltire.
Qual cosa migliore per recuperare quanto necessario? Certamente gettarsi nella mischia e verificare come il viaggio possa aver condizionato le nostre prestazioni sportive …
Arrivati il venerdì mattina a Fiumicino, già nel pomeriggio il K2 “Mission Naked” (Scarpa/Cannizzo) era a pagaiare sulle splendide acque del lago di Castel Gandolfo (Centro Federale FICK) … un grande sonno, ma un altrettanto grande impegno a stare svegli e “compensare” il jet leg seguendo i validi consigli che il Dott. Lupo e la Dott.ssa Pirritano dell’Istituto di Scienza dello Sport del CONI ci hanno fatto pervenire via mail durante il viaggio e all’atterraggio: Perentorio mangiare carboidrati e stare al SOLE!!! E in effetti … per il mangiare nessun problema … ma per il sole … una bella pioggerellina primaverile ci attendeva! Ma nessun dramma: temprati dalle variabilità del clima di Adelaide (non pioveva da 6 mesi … e ha piovuto per 2 giorni di seguito durante le nostre gare dei World Police & Fire Games!!!) ci siamo “goduti” le gocce rinfrescanti del cielo capitolino … invocando il sole per il week end di gare.
Iniziamo per fortuna, il giorno dopo, le gare con una bella giornata di sole … e via con le batterie dei 500 e dei 1000 metri. Nessun intoppo per la qualificazione e, tutto sommato, una buona risposta fisiologica e psicologica dopo 9 ore di fuso orario da smaltire.
Ci sono quasi tutti e non solo i “top paddler” italiani: infatti alle gare è presente più di una rappresentativa straniera … con il team Polacco che schiera il campione del mondo Twardoswki in K1 500 e il vice nel K2, oltre ad ottimi equipaggi Rumeni e Ungheresi. E si va alle finali …
Domenica mattina, dopo avere assistito alle finali del K1 500 (disturbate da un vento trasversale e da alcune onde), alle ore 10.28 siamo allo start.
È la nostra prima gara in Italia e avere già gareggiato all’estero nei Campionati Open Australiani e ai World Games ci ha aiutato a confrontarci con gli equipaggi stranieri.
La gara è stata bella, ma poteva essere più “tirata” se il lago fosse stato in condizioni migliori: infatti il notevole peso del nostro equipaggio (80 kg Alessio e quasi 100 kg io …) ci ha condizionato per la presenza di onde e nell’ultima fase di gara. Il terzo posto poteva starci … anche per le nostre condizioni non ottimali dopo tante ore di viaggio e sonno mancato. E i Polacchi … sono arrivati dietro di noi!!!
Video FINALE K2 1000 metri (HD – 23 MB)
Devo dire che la gara ha avuto un momento abbastanza intenso con l’incitazione di tutti i tifosi che seguivano gli eventi: ritrovarmi sul podio e sentirmi dare forti pacche sulle spalle (in primis dal Presidente FICK e dal Presidente FICPO) mi ha emozionato … ripensando poi ai 4 mesi precedenti, dove la sola idea di ritornare a gareggiare sembrava impossibile … e poi le risate degli amici e di chi non credeva affatto che avrei perso 10 kg di ciccia … certo non era stato certo un periodo incoraggiante …
E ora, buttati via i 10 kg di ciccia e ritrovati (anzi … persi …) i 10/15 secondi che mi servivano per ritornare ad essere un “pochino” competitivo, eccomi ancora qui. Devo riconoscere che io stesso sono assai meravigliato per come sono riuscito a ritrovare, in poco tempo, una discreta forma … e pensando al futuro e ai miglioramenti che il programma potrà portare, posso solo che essere fiducioso (ricordo che “Mission Naked” pensa al 2008 …).
La gara che ci ha dato più soddisfazione è stata però la finale del K2 1000; anche Alessio prima della partenza mi aveva confidato che sentiva scorrere bene lo scafo e che … incrociando le dita (e non le pagaie!!!) potevamo dire la nostra … e quando Alessio (chiamato il “Toro”) dice così … io mi sento molto fiducioso e sicuro di fare cose egregie. Infatti sin dai primi colpi di pagaia ci siamo accorti che l’equipaggio ungherese non “scappava” via e, come avevo detto ad Alessio, ci siamo mantenuti pronti ad incrementare il nostro ritmo.
Con la coda dell’occhio avevo intravisto l’equipaggio polacco rimanere indietro (si trovava tra ungheresi e rumeni …) e questo mi aveva fatto intuire “qualcosa” (una tattica di gara …?).
Ai 500 metri Alessio avrebbe voluto ripartire e … questo era un buon segnale!!! Ma io gli ho consigliato di aspettare ancora qualche centinaio di metri per poi esplodere “a tutta” negli ultimi 250 metri. Ai 750 metri il K2 polacco è ripartire di scatto (ottima la loro “tattica” …) e noi subito dietro a scattare per gli ultimi 90 colpi.
L’arrivo (vedi foto) è stato abbastanza “ristretto” tra il 2°, il 3° ed il 4° equipaggio. Netta invece la vittoria dei polacchi Vice Campioni del Mondo.
Devo riconoscere che è stata una bella gara in crescendo e che forse, osando un po’ di più, si poteva anche fare un bel 2° posto … ad ogni modo, possiamo accontentarci dei positivi risultati ottenuti, anche perchè non previsti nella tabella gare.
Una delle cose maggiormente positive è la sempre più crescente voglia di misurarci con le nostre prestazioni cronometriche e con gli avversari.
Questo è lo spirito di “Mission Naked”!!!
Risalire sul podio e vedere i componenti dell’equipaggio ungherese (credo che la somma dei loro anni … non raggiunga i miei 43 …) e di quello polacco congratularsi con me per l’ottima prestazione, mi ha fatto un certo effetto .. oltre a confermarmi la stima che questi campioni hanno verso “l’Ex Olimpionico” Scarpa.
Sebbene siano giovani, ricordano bene l’impresa fatta con il K2 a Duisburg 1995 e Atlanta 1996 (il K2 1000 Rossi/Scarpa del 1996, con il suo 3’09” detiene ancora il record mondiale riconosciuto dalla ICF). Molto probabilmente i loro allenatori ne parlano ancora … (il n° 2 del K2 polacco era agli inizi della sua carriera internazionale nel ’96 e si è congratulato con me per la prestazione).
Grande entusiasmo poi tra gli amici di ieri (Gennaro Cirillo e Paolo Carraio, componenti del team Olimpico con me a Los Angeles 1984, mia prima olimpiade) e tanti altri campioni nazionali delle specialità, ora ottimi Master che vedono in me … con un pizzico di orgoglio, anche le loro volontà di dimostrare che NON si è mai troppo vecchi per divertirsi a pagaiare e vincere medaglie Internazionali e Nazionali). Entusiasta anche il Dott. Sergio Lupo che sta seguendo il progetto MissionNaked.
Ora mi trovo a Venezia per la fase di carico (sedute con il Paddle Rail nella Palestra Santa Monica del Prof. Paolo Bonifacio e test in barca presso sul campo di gara), in previsione dell’appuntamento più importante della prima stagione di gare: le Selezioni a Mantova, il 29-30 aprile, per la scelta degli equipaggi che faranno parte della rappresentativa azzurra per le gare di Coppa del Mondo ICF, Europei di fine giugno e Mondiali di agosto a Duisburg.
Intanto ci si ritroverà in gara per i Campionati Italiani di Fondo nel week end del 14 e 15 aprile a Sabaudia e per l’occasione, il K2 “Mission Naked” proverà a ritrovare altri stimoli e a divertirsi/misurarsi con gli altri team che si sfideranno in questo week end preselettivo.
Il Coach Andrea Bellipanni, che sta pianificando il lavoro di allenamento, è assai sorpreso per i riscontri positivi ottenuti e vi invita a contattarlo attraverso il sito, nel caso qualcuno volesse avere qualche indicazione più precisa su come stiamo svolgendo il progetto/programma di allenamento.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi/ci stanno scrivendo, incoraggiandoci a tentare di più e a sognare ancor di più.
Mi ha fatto molto piacere riscoprire vecchie amicizie che si erano un perse sulle scie … di “vecchie” pagaiate. Chi desidera contattarmi personalmente, oltre a scrivere alla posta di “Mission Naked” può farlo anche direttamente a danielescarpa@hotmail.com. Il mio cellulare è 335273958.
Saluto Andrea Covi e Maurizio Barbieri (miei compagni di maglia azzurra mondiale e olimpica) e tutti/e gli amici/amiche che mi seguono leggendo le news sul sito.
Che altro dire … Arrivederci a Sabaudia e Buone Festività Pasquali e tutti/e voi che seguite le “gesta” e le imprese (out … rigger = fuori dalle righe!!!) di “Mission Naked”.
Aloha & Mahalo
Daniele Scarpa (7 Aprile 2007)
L’arrivo del K2 1000 metri
La gioa dopo la fatica
K2 1000 – La premiazione
DIARIO – 1
Ciao Amici/Amiche,
dopo l’esperienza di Sydney, dove abbiamo partecipato alle gare dei Campionati Australiani Open e ai Trials per il Team Australiano, eccoci di nuovo in gara ai “2007 World Police & Fire Games” (20 mila “competitors” in tutte le discipline dei giochi).
Le gare sono iniziate il 21 marzo con le sfide sui 1000 metri: la mia prima medaglia in k1 dopo tanti anni di assenza dall’agone delle sfide in barca singola. Bella “battaglia” con il vincitore che mi ha battuto di 3 secondi (il giovanotto è nazionale Spagnolo!!!). Dopo un’ora ho gareggiato nel k2 1000 con Alessio Cannizzo e abbiamo vinto agevolmente contro l’equipaggio spagnolo (sempre composto da top paddler) e quello ungherese che si è presentato al via con forti ambizioni di vittoria …
Il 22 marzo si sono svolte le gare sui 500 e 200 metri. Ottima la prova nel k1 500, dove solo il fotofinish ha determinato l’ordine d’arrivo (tutti mi hanno dato per vincente … ma sembra che la linea d’arrivo fosse posta in modo più “vantaggioso” per acqua 1 …e io ero in acqua 9 …). Sono soddisfatto della gara e del suo sviluppo (molto meglio dei 1000): l’avversario spagnolo si è complimentato per la prestazione e in effetti avevo condotto in testa per tutta la gara (devo migliorare … l’esperienza di gestione della gara!?!?!?). Alessio Cannizzo è arrivato terzo a 3 secondi.
Nel k2 500 con Alessio non c’è stata storia … ancora una volta abbiamo staccato spagnoli ed ungheresi nettamente. Più indietro gli altri equipaggi australiani.
Nelle gare dei 200 ho fatto il k1 open … dove ho conquistato un bronzo [sarebbe stato un 5° posto … ma hanno squalificato il 1° ed il 2° (il 2° era Alessio) e così, botta di “sedere” e altra medaglia!!!].
Ho poi gareggiato nel k2 Master A (la mia età … visto che le gare Open prevedevano la partecipazione dai 18 anni … in su!) con il mio allenatore, Andrea Bellipanni (vero mattatore nella sua categoria over 45 master B .. con ben 5 ori nel k1 e 1 argento nel k2 fondo, con partner australiano) dove abbiamo vinto l’Oro nei 200 e anche nei 1000 (solo che per regolamento, non si poteva gareggiare in due gare dello stesso evento, così ho dovuto scegliere la premiazione del k2 1000 Open con Alessio e rinunciare alla premiazione del k2 Master 1000 con Andrea … e questo ce lo hanno comunicato dopo che avevamo già fatto la gara e dopo reclamo degli spagnoli!!! Lex dura lex … ma rispettiamo le regole.
Poi le gare del 23 marzo: il k1 Marathon Open 18 km è stata una gara “tirata” fin dall’inizio, il duo spagnolo ci ha staccato (causa “impasse” al giro di boa …) ed io e Alessio, nonostante ci alternassimo alla scia, non siamo riusciti a rimontare i 100 metri che ci separavano dai primi. Il vincitore spagnolo è arrivato 3° ai mondiali di marathon lo scorso anno e l’altro spagnolo che gareggiava nella stessa gara, categoria senior, è nazionale spagnolo di sprint: si ricordava di me dal 1996 (gara preolimpica a Duisburg, io e Bonomi primi nel k2 500 e lui 2° nella stessa gara del k2).
Nello sprint dei 18 km in k1 … Alessio è riuscito a prevalere di pochi metri, dando la zampata con uno “scattone” finale. Ottima indicazione per la gara del k2 marathon 18 Km del giorno dopo.
Nelle gare del k2 18 km Marathon, io e Alessio ci siamo preparati per fare la nostra bella figura (abbiamo lasciato a spagnoli e ungheresi solo la gara del k2 200 … avendo scelto la gara del k2 master con Andrea Bellipanni). Dopo un’ottima partenza, determinata dal capo-voga Alessio, tastato il polso degli avversari … a 100 metri dal terzo giro di boa, abbiamo fatto uno “sprintone” bruciando gli avversari e rifilando loro più di 3 minuti a fine gara!!!
Ora ci stiamo godendo 2/3 giorni di vacanza in giro per le spiagge di Adelaide e proprio in questo momento stiamo navigando verso Kangaroo Island sul catamarano/traghetto auto che ci porterà a visitare l’isola. In questi giorni comunque gli allenamenti (potete leggere i resoconti nella pagina specifica) proseguono con sedute al mattino presto e corsa sulla spiaggia: il West Lake è il paradiso di chi vuole pagaiare e remare. Un grande aiuto lo abbiamo ricevuto dal tecnico del SASI (South Australian Sport Istitute) David Foreur, che ci ha messo a disposizione la sede e le imbarcazioni per gare ed allenamenti.
Torneremo in Italia il 30 marzo, dopo avere passato la nostra ultima giornata di viaggio con uno stop over di 30 ore a Singapore. Sabato mattina ci aspettano le batterie di qualificazione della gara Internazionale Trofeo Woityla del 31 marzo e 1 aprile. Speriamo che il “jet leg” non ci limiti troppo: la voglia di gareggiare e di sfidare noi stessi, con le nostre prestazioni in crescita, è tanta.
Arrivederci a Castel Gandolfo.
Daniele Scarpa (26 Marzo 2007)
Sto “meditando” sulla spiaggia di Henley Beach. SIETE INVIDIOSI …?
Una “intervista a distanza” (Italia – Australia) di Johnny Lazzarotto (Ufficio Stampa FICK) in cui Daniele racconta cosa lo ha spinto a ricominciare, le sue prime sensazioni e la gioia di poter nuovamente abbracciare il suo ambiente (che non aveva comunque mai abbandonato completamente …): la canoa e l’acqua
– Un saluto innanzitutto a Daniele Scarpa. Dopo queste prime settimane di allenamento con l’obiettivo ben chiaro di Pechino 2008, quali sono state le sensazioni?
La mia scommessa è partita lo scorso novembre 2006 … Ricordo di aver fatto un test sui 2000 metri al “Paddle Simulator DIESSE Concept2” e il mio peso era circa 110 kg … A parte le battute sulla “ciccia” da smaltire (la cosa più dura per i primi 2 mesi!) la motivazione e la voglia di intraprendere l’obiettivo di tornare in forma e riprendermi le “taglie” del 1996 era tanta, e non solo per le “taglie”!!!
Passate le ferie natalizie bruciando grassi e facendo a meno di panettoni e leccornie (credo di essere stato l’unico italiano che è riuscito a perdere peso durante i pranzi di Natale e Capodanno … sic!!!), partendo dalle valutazioni plicometriche del 10 dicembre (107 kg – 25% massa grassa, 54 punti di ritenzione idrica …) mi sono ripresentato al test d’ingresso del 10 gennaio (con il quale il tecnico Dr. Andrea Bellipanni ha determinato la mia “soglia” (Test Conconi con Paddle Simulator DIESSE) e altri dati metabolici.
Il week-end del 13-14 gennaio ho fatto la mia prima uscita con alcuni componenti della squadra A della nazionale ed ho avuto il mio primo battesimo … agonistico, riuscendo a non farmi staccare subito dalle loro “scie”!!!
Dopo i test indicativi e i complimenti del Vice Presidente della Federazione, De Gregori e del D.T. della Nazionale Oreste Perri, ho cominciato a capire che qualcosa di buono si poteva ancora ritrovare nel mio vecchio motore “mustang” del 1996.
Dopo l’esperienza dei primi 2 mesi, ho avuto modo di definire e pianificare meglio gli allenamenti, anche grazie ad una serie mirata di test (vedi i dati dei test e degli allenamenti su “SPORT & MEDICINA”, portale diretto da Sergio Lupo, specialista in Medicina dello Sport, con il quale ebbi modo di lavorare già nel 1996 quando vinsi l’Oro e l’Argento Olimpico ad Atlanta), effettuati presso il Centro Fitness Santa Monica del Prof. Paolo Bonifacio e presso l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI di ROMA, in cui è stato possibile misurare i valori di consumo ossigeno (apparentemente “sovrapponibili” a quelli del 1996!) e altri parametri metabolici e meccanici (i dati relativi ai test effettuati si possono trovare in SPORT & MEDICINA).
Ovviamente, prima di effettuare i test di valutazione, un check-up medico approfondito (effettuato sempre presso l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI di ROMA) ha permesso di verificare la funzionalità dei vari apparati (cardiocircolatorio, respiratorio ecc.) per escludere, vista l’età, l’eventuale presenza di alterazioni patologiche e/o funzionali che potessero controindicare la ripresa dell’attività sportiva agonistica specifica.
Il 27 febbraio sono partito per l’Australia, destinazione Sydney, dove nel week-end successivo ho partecipato, con il compagno di k2 Alessio Cannizzo, alle gare di selezione dei Campionati Open Australiani.
Un secondo posto nel k4 200 ci ha dato le prime soddisfazioni … ma il dato più importante ed indicativo è stato che il ritardo che il k2 ed il k4 (tra l’altro “composto” con altri 2 amici australiani al momento …) ha accusato nei 200, 500 e 1000 metri è stato “contenuto”, fornendoci indicazioni positive e stimoli per le prime gare in Italia.”
– È stato difficile riprendere in un certo modo o tutto sta andando come previsto?
Riprendere è stato duro, specie nel periodo di “smaltimento” dei grassi, della “ruggine” e delle tossine accumulate con l’inattività … ma la passione e la gioia ritrovata, mi fanno sentire bene e quando si sta bene e si è felici di fare qualcosa, tutto riesce ed anche meglio del previsto (ho visto l’ultimo film della saga di Rocky Balboa … e devo dire che mi sono riconosciuto molto nelle motivazioni e nel messaggio che lo il protagonista ha voluto dare ai giovani e non solo: “si deve saper incassare e riuscire sempre a RIALZARSI quando si cade!!!” (diciamo che è un po’ la mia storia …): non sta andando tutto come previsto … direi che sta andando MOLTO MEGLIO di quello che avevamo (e qualche Cassandra aveva …) previsto.
-Quando vedremo il K1 di Daniele Scarpa in gare ufficiali? Già in questo 2007?
Daniele Scarpa si allena in k1 … ma non ha l’obiettivo di diventare il n° 1 in k1 in Italia (fosse così … o sarei Superman io … oppure gli altri giovanotti, se un “OVER 40” (dopo aver ripreso da 4 mesi e dopo 10 anni di stop …!) mettesse la sua punta avanti alla loro, dovrebbero rivedere le loro performance.
Il k1 è il mezzo allenante per portarmi in forma; l’imbarcazione di gara è k2 o un k4 (per il 2008).
In Australia, come detto, ho già gareggiato e spero di poter fare il mio esordio in gara in Italia al trofeo Woityla (fuso orario permettendo, visto che atterrerò a Roma solo 12 ore prima dell’inizio delle prove di qualificazione).
-Qual’è stata la molla che ti ha portato a decidere di riprendere gli allenamenti?
La vera molla è stata la disponibilità dimostrata dal Presidente Buonfiglio nel darmi questa possibilità: dopo 2 anni di lavoro per il progetto comune della FICK, il Presidente ha pensato bene che quanto fatto da me fosse sufficiente(ora faccio solo il “consulente” … se richiesto!).
“Sollevato” da questi incarichi e potendo così dedicarmi alle mie cose, ho intrapreso questa sfida con me stesso: il progetto MISSION “NAKED” (nel quale sono assistito ed aiutato dal medico dello sport dottor Sergio Lupo e dal tecnico/metodologo dr. Andrea Bellipanni). Alcuni Sponsor si sono già voluti affiancare: la Associazione Canoa Republic (il cui Presidente è Sandra Truccolo, Campionessa Paraolimpica) ha aderito al progetto con un budget di 50 mila euro.
Ricordo che lo scopo principale del progetto MISSION “NAKED” NON È solo provare a raggiungere la qualificazione per le Olimpiadi di Pechino 2008 (questo è il sogno nel cassetto …), ma soprattutto verificare quello che un atleta “over 40”, che ha ripreso ad allenarsi dopo 10 anni di stop nel modo e con i mezzi che la ricerca e la metodologia di oggi permettono (vedi le strumentazioni usate e i test applicati), può ottenere dal punto di vista della prestazione sportiva, rendendo “nudi” e disponibili a tutti i risultati dei test effettuati, i programmi di allenamento, gli esami ematici (parafrasando il titolo di un noto libro … è vero che …”buon sangue … non mente”), biomeccanici, fisiologici ecc.
Facendo quindi in modo che questo ex campione possa essere un “NUDO” di arte/cultura sportiva che si allena usando solo la volontà, la determinazione e le proprie energie (chi ha orecchie da intendere … ha capito a cosa mi riferisco). Le informazioni aggiornate sui test, gli allenamenti e le prestazioni sono in SPORT & MEDICINA.
(Johnny Lazzarotto – Ufficio Stampa FICK)
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