DODICI SUGGERIMENTI DELLA F.M.S.I. (Federazione Medico Sportiva Italiana) PER EVITARE LA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS NEGLI IMPIANTI SPORTIVI
DODICI SUGGERIMENTI DELLA F.M.S.I. (Federazione Medico Sportiva Italiana) PER EVITARE LA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS NEGLI IMPIANTI SPORTIVI
Si ritiene opportuno richiamare l’attenzione dei Medici dello Sport e di tutto il personale parasanitario su alcune semplici, ma fondamentali norme igienico-sanitarie, da considerare da parte delle società e dei custodi degli impianti sportivi sia negli spogliatoi, sia nei locali comuni e nei servizi igienici degli impianti, atte a prevenire la diffusione del coronavirus durante le gare e negli allenamenti.
Tali norme vanno esposte ben visibili a tutti e rispettate non solo dagli atleti, ma anche da accompagnatori, arbitri, allenatori, dirigenti, massaggiatori, spettatori e addetti ai lavori.
1) Non bere dalla stessa bottiglietta / borraccia / bicchiere né in gara né in allenamento, utilizzando sempre bicchieri monouso o una bottiglietta nominale o comunque personalizzata, e non scambiare con i compagni altri oggetti (asciugamani, accappatoi, ecc.).
2) Evitare di consumare cibo negli spogliatoi.
3) Riporre oggetti e indumenti personali nelle borse, evitando di lasciarli esposti negli spogliatoi.
4) Buttare subito negli appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati come cerotti, bende, ecc.
5) Lavarsi accuratamente le mani il più spesso possibile: il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi e poi, dopo averle sciacquate accuratamente, vanno asciugate con una salvietta monouso; se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%.
6) Non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate.
7) Coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto – preferibilmente monouso – o con il braccio, ma non con la mano, qualora si tossisca o starnutisca.
8) Arieggiare tutti i locali il più spesso possibile.
9) Disinfettare periodicamente tavoli, panche, sedie, attaccapanni, pavimenti, rubinetti, docce e servizi igienici con soluzioni disinfettanti a base di candeggina o cloro, solventi, etanolo al 75%, acido paracetico e cloroformio.
10) Invitare le persone che manifestano sintomi di infezione respiratoria in atto e/o febbre ad abbandonare immediatamente i locali e avvisare il medico sociale e/o il responsabile medico della federazione oppure chiamare il Numero Verde 1500 del Ministero della Salute operativo 24 ore su 24.
11) Per chi non fosse ancora vaccinato contro l’influenza fare il più rapidamente possibile il vaccino anti-influenzale, in modo da rendere più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti.
12) Informarsi dagli atleti e dal personale societario se ci sono stati eventuali contatti in prima persona o all’interno del proprio ambito familiare con persone rientrate dalla Cina o da altri paesi a rischio o in quarantena.
COMUNICATO STAMPA
LA FMSI AL FIANCO DEL MINISTERO DELLA SALUTE NELL’EMERGENZA CORONAVIRUS
La FMSI scende in campo a fianco delle Istituzioni per contribuire ad assicurare una gestione ottimale dell’emergenza da Coronavirus, attraverso adeguati livelli di attenzione e prevenzione nei campi di gara e di allenamento, invitando al tempo stesso a evitare allarmismi o panico che possono derivare dall’attuale situazione emergenziale.
Per questo la FMSI ha pubblicato sul proprio sito web un proprio vademecum di norme igienico-sanitarie, da osservarsi in gara e in allenamento sia negli spogliatoi, sia nei locali comuni e nei servizi igienici degli impianti, atte a evitare la diffusione di ogni tipo contagio.
la FMSI ha attenzionato al tema i 4.500 Medici sportivi propri iscritti e ha a convocato per il prossimo martedì 25 Febbraio la riunione di tutti Medici Federali per condividere queste indicazioni, mettendosi a disposizione di tutte le Istituzioni coinvolte e, in particolare, del Ministero della Salute e del CONI.
«Per evitare che si possano moltiplicare le occasioni di contagio riteniamo sia doveroso per i colleghi della medicina generale aumentare la disponibilità telefonica ai pazienti che presentano sintomi influenzali così da evitare il più possibile che questi stessi pazienti debbano recarsi personalmente presso gli studi sul territorio o nei servizi sanitari come PS e Continuità Assistenziale». Pur nella consapevolezza di una rete di sorveglianza tra le migliori in Europa, FIMMG e SIMG (per voce rispettivamente del segretario generale Silvestro Scotti e del presidente Claudio Cricelli) mettono in campo un protocollo di sicurezza dettato da ragioni di prudenza. L’obiettivo è chiaramente quello di ridurre al minimo le occasioni di contatto tra pazienti che presentano sintomi compatibili con un sospetto di una affezione respiratoria di probabile origine virale suggestiva per Covid-19 da Coronavirus e altri pazienti.
«In questo periodo – precisano Scotti e Cricelli – è normale che i casi di influenza siano ancora molti, tuttavia visti i casi di contagio che si sono verificati sarebbe molto imprudente se non chiedessimo ai colleghi della medicina generale di ridurre al minimo le possibilità di contatto con pazienti a rischio potenziale. Covid-19 ha dimostrato di essere un coronavirus molto contagioso e lo dimostra il possibile coinvolgimento del medico di famiglia del paziente indice di Codogno ricoverato per polmonite e in corso di accertamento, ciascuno deve fare la propria parte per fare in modo che questi casi restino solo un allarme contenuto». Lo stesso appello alla prudenza e al buon senso Scotti e Cricelli lo rivolgono a tutti i cittadini/pazienti. «In caso di sintomi influenzali, anche di una febbre non troppo alta ma persistente, è bene che non ci si muova verso lo studio del medico di famiglia né verso l’ospedale se non dopo un contatto telefonico con i numeri di pubblica utilità creati a livello nazionale e regionale sulla infezione da coronavirus. In presenza di sintomi di affezioni respiratorie è bene restare a casa e chiamare il medico di famiglia, sarà lui a dirci come comportarci in assoluta sicurezza e a gestire il caso con le indicazioni migliori».
A tutti i medici della medicina generale verrà fornita in queste ore una scheda di triage telefonico (clicca qui per scaricare il documento) da utilizzare per porre ai pazienti, sospetti di un contagio da Covid-19, domande con le quali fare una prima diagnosi.
Sarà sempre il medico di famiglia a consigliare ogni ulteriore step da seguire.
«Queste misure – concludono Scotti e Cricelli – non devono assolutamente generare allarme. Servono ad evitare che i pazienti e i medici possano essere esposti a rischi inutili. Mai come oggi frequentare in maniera inappropriata uno studio medico o un pronto soccorso o il servizio di continuità assistenziale o qualunque presidio sanitario potrebbe esporci ad un rischio inutile. Sarà fondamentale a questo punto un “endorsement” dei cittadini anche attraverso le loro rappresentanze utile a spiegare come vanno utilizzati i servizi sanitari durante una possibile diffusione pandemica, noi intanto lo iniziamo a fare come professionisti ma soprattutto forti del nostro rapporto fiduciario con i nostri assistiti.
Perché in fondo, se tempo fa si diceva che una telefonata ti salva la vita, in questo caso una telefonata ci salva dalla diffusione pandemica».