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IL COLESTEROLO

 

I ritmi della vita odierna, lo stress, i contrattempi, gli orari sregolati, spesso impediscono scelte salutari; sedentarietà, pasti veloci, incompleti e ad orari spesso non corretti facilitano la perdita dello stato di buona salute.
Stile di vita sano vuol dire semplicemente: praticare attività fisica in modo regolare, non fumare, alimentarsi in modo corretto ed equilibrato utilizzando cibi sani, gestire lo stress. Sono scelte importanti per chi vuole mantenersi in salute e che generano un evidente miglioramento della propria qualità di vita.

LE ABITUDINI ALIMENTARI

Nell’alimentazione, uno stile di vita sano si traduce nelle buone abitudini quotidiane: una dieta varia, giusta nei quantitativi calorici, comprendente molta frutta e verdura, cereali, legumi. Non si deve eccedere nel consumo di grassi animali, carne rossa, formaggi, insaccati e uova.
Si devono poi privilegiare gli alimenti ricchi di fibre, l’olio di oliva, il pesce (alimento ricco di grassi insaturi omega-3 e di proteine nobili); non si deve assolutamente esagerare con i fritti ed i condimenti.
In questo modo, oltre ad introdurre nell’organismo sostanze importanti (come vitamine, fibre, minerali, antiossidanti) si può tenere sotto controllo il COLESTEROLO: l’IPERCOLESTEROLEMIA è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare.

 

IL COLESTEROLO

Non esiste il colesterolo “buono” e quello “cattivo”! Il colesterolo è una sostanza presente nel corpo umano, che deriva in parte dalla sintesi endogena ad opera del fegato (3/4 della produzione totale), in parte è introdotta con alcuni alimenti di origine animale (1/4 del totale). È una sostanza fondamentale per l’organismo, in quanto componente essenziale delle membrane cellulari, della bile, nonché precursore di molte molecole attive biologicamente (ad esempio la Vitamina D ed alcuni ormoni steroidei). Alti livelli di Colesterolo nel sangue aumentano tuttavia il rischio di malattie cardiovascolari, favorendo l’aterosclerosi (patologia dei vasi presente ormai anche in giovane età).
Per raggiungere tutti i tessuti che ne hanno bisogno, il colesterolo deve circolare nel sangue, cosa complicata per un LIPIDE (sostanza inorganica naturale, di origine vegetale o animale, la cui base chimica è costituita da acidi grassi). Qui entrano quindi in gioco i suoi “trasportatori”, i veri responsabili della distinzione tra colesterolo “buono” e “cattivo”.

COLESTEROLO LDL e COLESTEROLO HDL

LDL e HDL non sono due varianti del colesterolo, ma le lipoproteine (proteine + lipidi) che lo trasportano nel sangue. Le LDL (lipoproteine a bassa densità) trasportano il colesterolo dal fegato ai tessuti – dove avviene l’utilizzazione – permettendogli di scorrere facilmente nel sangue e di diffondere in tutto l’organismo. Ma quando nel sangue il quantitativo è eccessivo, il colesterolo-LDL può rendere “secche” le pareti delle arterie, scorre sotto l’endotelio (lo strato di cellule che riveste le pareti interne del cuore e dei vasi) e qui si accumula, depositandosi sulla parete delle arterie. Subisce l’effetto dei radicali liberi (molecole ossidanti molto reattive): inizia una reazione a catena che favorisce la formazione di una placca giallastra, detta placca aterosclerotica, un deposito di grasso che può calcificare e causare l’indurimento dell’arteria, a volte fino a causarne l’ostruzione. Questo è il motivo della definizione di “cattivo” per il colesterolo LDL.
Le HDL (lipoproteine ad alta densità) hanno, invece, la funzione di rimuovere il colesterolo dai tessuti e riportarlo al fegato (l’unico in grado di eliminarlo dall’organismo per mezzo della bile), ostacolando, di conseguenza, la formazione delle placche. Per questo l’HDL viene comunemente definito “buono”.

I LIMITI DI GUARDIA

La quantità di colesterolo cosiddetto “cattivo” presente nel sangue non dovrebbe superare i 200 milligrammi per 100 millilitri. Per evitare che il livello cresca oltre i limiti di guardia è necessario fare attenzione a ciò che si mangia, cercando di limitare i grassi animali e privilegiando invece gli acidi grassi polinsaturi, che tendono a diminuire i livelli di colesterolo. Meglio quindi pane, pasta e pesce di uova, insaccati e formaggi.
Il problema è comunque il rapporto Colesterolo LDL/HDL definito Indice di Rischio, il cui valore deve essere inferiore a 5 per gli uomini e a 4,5 per le donne.

Una considerazione sugli alimenti e sugli integratori che promettono di ridurre il colesterolo: se si segue una dieta normocalorica e una regolare attività fisica spesso non sono necessari (sentire sempre il consiglio dello specialista).

TERAPIA NON FARMACOLOGICA

Aromaterapia: Rosmarino, Limone, Vischio
Cromoterapia: Verde, in forma di luce e acqua solarizzata
Cristalloterapia: Magnesite
Fitoterapia: Elicriso
Metalloterapia: Cromo, cloruro di Magnesio
Musicoterapia: FA (Chopin concerto n. 2 op. 21) LA (Beethoven sonata n. 12 op. 26)
Oligoelementi: Magnesio, Cromo, Zinco
Omeopatici: China, Podophyllum
Vitamine: C, complesso B.

GLI STEROLI VEGETALI: SOSTANZE NATURALI CHE RIDUCONO IL COLESTEROLO

Nella frutta, nella verdura, nei cereali e nell’olio extra vergine di oliva sono presenti in piccole quantità delle sostanze naturali molto utili per l’organismo, in quanto svolgono una azione ipocolesterolemizzante, riducendo l’assorbimento del colesterolo: gli steroli vegetali (o fitosteroli).
È scientificamente dimostrato che l’assunzione regolare di steroli vegetali – con una alimentazione varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura – sia in grado di ridurre i livelli di colesterolo LDL e totale nel sangue, senza modificare i livelli di colesterolo HDL e trigliceridi (Per Saperne di Più).

TERAPIA FARMACOLOGICA

Deve essere presa in considerazione solo quando non si è riusciti a seguire una dieta o quando questa non abbia dato nessun risultato, ciò significa che molto probabilmente ci troviamo di fronte a difetti genetici curabili solo con i farmaci consigliati saggiamente dal medico. I farmaci più utilizzati sono le statine, capaci di inibire la sintesi endogena del colesterolo; si usano anche le resine, i fibrati e gli acidi nicotinici.

BIBLIOGRAFIA

  1. J. McCormick, P. Skrabanek: Coronary heart disease is not preventable by population interventions – Lancet 1988 / II / p. 839
  2. High Lipoprotein-Associated Phospholipase A2 Is a Risk Factor for Recurrent Coronary Events in Postinfarction Patients – Clin. Chem. 2006, May 18
  3. Katan MB, Grundy SM, Jones P, Law M, Miettinen, T, Paletti R.: Efficacy and safety of plant stanols and sterols in the management of blood cholesterol levels – Mayo-Clin-Proc. 2003 Aug; 78(8): 965-78.
  4. Etiopathogenesis of atherosclerosis – a clinical problem that is still relevant – Pol. Merkuriusz Lek. 2006, Feb;,20 (116): 133-8
  5. Wikipedia
  6. D. Iero: Prontuario di Terapia Medica Integrata, Ed. Prima

TEST “RISCHIO IPERCOLESTEROLEMIA”
(Rispondi SI o NO alle domande e conta il numero di SI e di NO)

1. Fumi?
2. La tua pressione sanguigna supera i 140/90 o assumi farmaci per il controllo della pressione?
3. Ti è mai stata diagnosticata una patologia cardiaca?
4. Hai più di 55 anni?
5. Soffri di Diabete?
6. Tuo padre o un tuo parente ha mai sofferto di problemi cardiaci prima dei 55 anni?
7. Nei tuoi ultimi esami del sangue il livello di HDL è inferiore ai 35 mg/DL?
8. E quello di LDL supera i 200 mg/DL?

Risultati del Test
4 o più SI
: hai un alto rischio di avere alti valori di colesterolemia. Se hai risposto si alle ultime due domande è bene che tu ti sottoponga a controlli periodici presso il tuo Medico di Famiglia. Anche se può essere legato a difetti genetici, un aumento del colesterolo ematico può essere tenuto sotto controllo con un’alimentazione equilibrata, prediligendo quindi cereali integrali, frutta e verdura e cercando di mangiare pochi grassi animali.
5 o più NO: complimenti, non corri il rischio di una ipercolesterolemia (se però hai risposto si alle ultime due domande appartieni comunque alla categoria precedente). In ogni caso è sempre meglio seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, praticare regolarmente una regolare attività sportiva ed eseguire i controlli ematici una volta l’anno.

CIBI DA PREFERIRE

Yogurt intero e magro, Riso integrale, Pane integrale, Farina, Olio, Legumi (piselli, faglioli, lenticchie, ceci, soia), Frutta, Succhi di frutta, Verdura, Zucchero di canna, Miele, Marmellata, Sorbetto alla frutta.

CIBI DA EVITARE

Cervello, Fegato, Rene, Milza, Bottarga, Caviale, Tuorlo d’uovo, Burro, Margarina, Olio di fegato di merluzzo, Tortelli, Pasta frolla.

Consigli per una alimentazione corretta

– A colazione mangiate cereali integrali (tipo: Muesli)
– Mangiate almeno 2-3 volte alla settimana i legumi
– Consumate ogni giorno verdure (sia fresche che cotte)
– Scegliete la frutta intera invece del succo
– Sostituite pane e pasta comuni con pane e pasta integrali
– Provate a mangiare pasta integrale di Kamut o di Farro
– Consumate diversi tipi di cereali integrali (Miglio, Kamut, Farro, Grano Saragolla, Grano Senatore Cappelli)

Metodi di cottura

Carni e Pesci

  • grigliati
  • in umido
  • lessati
  • cartoccio
  • arrosto

EVITARE FRITTI

Uova

  • sode
  • in camicia
  • alla coque
  • in frittata cotta al forno

EVITARE FRITTI

Verdure

  • bollite in poca acqua
  • al forno

Patate

  • lessate
  • al forno
  • grigliate
  • al vapore
  • in umido

EVITARE FRITTI

Primi Piatti

    ASCIUTTI:

  • olio
  • pomodoro fresco o tipo pelati
  • sughi di verdure

    IN BRODO:

  • brodo vegetale
  • brodo di carne sgrassato
  • tipo minestrone

NO SUGHI FRITTI

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