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Kick Boxing – Dalla Storia Ad Oggi

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Kick Boxing – uno sport che combina tecniche di pugilato con calci e ginocchiate. È un’attività fisica intensa che richiede forza, agilità e resistenza, e può essere praticata sia per il divertimento che per la competizione.

Anche nella Kick Boxing, come per qualsiasi altro sport, è importante seguire una preparazione adeguata per prevenire infortuni e mantenere un buono stato di salute. Prima di iniziare a praticare la kick boxing, è importante fare una valutazione delle proprie condizioni fisiche e, se necessario, consultare un medico o uno specialista. Inoltre, è fondamentale indossare l’attrezzatura protettiva adeguata, come guanti da pugilato, paraspalle e protezioni per i piedi e le gambe.

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Kickboxing –  può essere praticata sia in palestra che in associazioni sportive o club. Solitamente, le lezioni sono tenute da istruttori qualificati e comprendono esercizi di riscaldamento, allenamento con i pesi, tecniche di combattimento e sparring (combattimenti controllati con un partner). È importante seguire le istruzioni dell’istruttore e rispettare le regole di sicurezza per evitare infortuni.

Oltre ai benefici fisici, come la tonificazione dei muscoli, il miglioramento della resistenza e la perdita di peso, la kickboxing può anche avere benefici psicologici. La pratica dello sport può infatti aiutare a gestire lo stress, a migliorare la concentrazione e la fiducia in se stessi, e a sviluppare la disciplina e la determinazione.

Inoltre, la kickboxing può essere praticata da persone di tutte le età e di tutti i livelli di forma fisica, basta adattare l’intensità e la durata dell’allenamento alle proprie capacità. Se sei interessato a provare la kickboxing, cerca una palestra o un club nella tua zona e chiedi informazioni sui corsi disponibili. Non esitare a chiedere consigli ai tuoi amici o ai tuoi conoscenti che già praticano questo sport, potrebbero avere preziose indicazioni su dove trovare lezioni di qualità.

Per colmare le molte lacune attualmente presenti e prevenire l’eventuale diffondersi di notizie imprecise, ma soprattutto per dare una dignitosa realtà a questo sport, illustriamo la sua storia dal 1974 ad oggi. Precisiamo inoltre (e specifichiamo poi, anche nei dettagli) che oggi viene comunemente usato il termine di “Kick Boxing” per indicare tutta una serie di discipline di combattimento e non, praticate sul ring e sul tatami. Questo articolo illustra con cronologica precisione, le date salienti della sua nascita, le sue diramazioni e successive evoluzioni nel panorama federale italiano e internazionale.

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KICK BOXING –
LA NASCITA

Lo sport della “KICK BOXING” (letteralmente “Tirare di calcio e di pugno”) nasce negli U.S.A. ufficialmente nel 1974 con il nome di “FULL CONTACT KARATE“. Per l’esattezza, era il 14 settembre 1974 quando nella “Los Angeles Cow Sports Arena” venne presentato il primo Campionato del Mondo Professionistico che si disputò tra un pugno di americani e pochi europei.

Kick Boxing - La nascita

Kick Boxing

Kick Boxing

1974 – I Campionato del Mondo Professionistico (2 foto storiche ed inedite)

Nel 1976, le stesse persone che a Los Angeles avevano promosso il primo Mondiale Pro, fondarono la WORLD ASSOCIATION OF ALL STYLE KARATE ORGANIZATIONS (Wako). Nel 1978 si tennero a Berlino i primi veri e propri Campionati del Mondo, seguiti da quelli di Tampa (Florida) nel 1979 e da quella data furono disputati ininterrottamente ogni due anni. Nel 1980, a causa del successo che il Full Contact Karate incontrò in Europa, nacquero dei contrasti con le federazioni di Karate esistenti e per evitare problemi politico-sportivi, la WAKO decise di lasciar cadere l’uso della parola Karate associata a Full Contact e nacque così il termine di Kick boxing che immediatamente dava l’idea di cosa i praticanti stessero facendo: tirare di calcio e di pugno. Pertanto la sigla internazionale WAKO rimase, ma con la dicitura di WORLD ASSOCIATION OF KICK BOXING ORGANIZATIONS.
Siamo orgogliosi comunque di sottolineare subito che l’attuale presidente della federazione italiana, Ennio Falsoni, non solo è il presidente della Wako dal 1984, ma egli è il naturale successore degli ideatori, degli inventori di questa disciplina che ormai è dilagata nel mondo ed è praticata da milioni di persone; la WAKO consta oggi ben 76 paesi affiliati.
Per tornare alla nostra storia sintetica, un altro motivo per cui si lasciò cadere l’uso della parola Karate allora, era che nel frattempo accanto al Full Contact, la Kick boxing aveva adottato delle altre formule sportive chiamate Semi Contact e Light Contact. Quindi la parola Kick boxing divenne un termine generico, come una corolla dalla quale si diramano tutte le varie specialità praticate oggi che sono: Semi Contact, Light Contact, Full Contact, Low Kick, Forme Musicali, Thai Kick boxing e Aerobic Kick boxing.

ENTRA LA FIKeDA

La FIKeDA rappresenta la continuazione di tutta la storia e la tradizione della FEDERAZIONE ITALIANA ARTI MARZIALI (FIAM). È stata infatti l’assemblea straordinaria delle società FIAM tenutasi a Cesenatico in data 1 maggio 2000 – in occasione dello stage nazionale – che ha deliberato all’unanimità la svolta. Storico momento dunque quello vissuto a Cesenatico per le società Fiam intervenute. La gloriosa sigla infatti, fondata nel 1974 da personaggi noti del mondo marziale nostrano, da Luciano Parisi a Rodolfo Ottaggio, da Bruno Munda a Cesare Barioli, dal sottoscritto a Coladonati, ha infatti cambiato denominazione sociale. Come dire che si è cambiata d’abito, perché di fatto tutto il suo passato, la sua tradizione, restano. L’assemblea straordinaria delle società aventi diritto di voto, legalmente convocata, alla presenza di un Notaio di Cesenatico (la dott.ssa Maria Scardovi) ha deliberato all’unanimità di cambiare il proprio nome in Federazione Italiana di Kick boxing e Discipline Associate, e di utilizzare l’abbreviazione FIKeDA con un logo che, anche nella grafica, era molto simile a quello precedente per dare il senso di continuità alla sua azione. Perché tale scelta? Perché col passare degli anni, il settore di kick boxing della FIAM era diventato talmente importante da potersi presentare ufficialmente al Coni. La Fiam ha cambiato nome in Federazione Italiana di Kick boxing e Discipline Associate per fare ufficiale domanda di riconoscimento (all’Ufficio Attività Sociali Amatoriali) per il suo principale sport. La Fiam non è comunque scomparsa: in data 12 luglio scorso, è stata rifondata una nuova organizzazione “marziale”, FIAM 2000 appunto, che ospita al suo interno tutte quelle attività che non possono essere incluse nelle “Discipline Associate ” della Federazione di Kick boxing come Karate, Ju Jitsu, Kung Fu, Pentjak Silat, Jeet Kune Do ecc. Compongono invece le discipline associate della FIKeDA: la Muay Thai e la Shoot Boxe.

  • NEL 2004 ARRIVA LA F.I.KB.
  • NEL 2004 ARRIVA IL RICONOSCIMENTO C.O.N.I.

KICK BOXING – CRONOLOGIA STORICA

  • 1974 – Il 14 settembre, si tiene in California il primo campionato del mondo di full-contact karate. Partecipano all’evento atleti del calibro di: Joe Lewis, Bill Wallace, Jeff Smith, Howard Jackson e Isaia Duenas.
  • 1975 – Nella Duetschlandhalle di Berlino Georg Bruckner organizza il titolo mondiale conquistato da Gordon Franks.
  • 1976 – Nella palestra di Georg Bruckner vi è l’incontro fra Valera e Wallace, una piccola sfida fra il karateca francese e “super-foot” che sancisce la supremazia tecnica dell’americano.
  • 1977 – Primo viaggio esplorativo di Falsoni ad Amburgo accompagnato dal belga Geert Lemmens.
  • 1977 – A settembre Falsoni assiste a Wolfsburg (Germania) ai campionati tedeschi della Wako.
  • 1978 – Ennio Falsoni porta Bill Wallace in Italia per uno stage con la Fiam.
  • 1978 – Nel congresso europeo della Wako (Vienna) la Fiam è riconosciuta come unica organizzazione italiana dalla Wako.
  • 1978 – A Berlino Bruckner organizza il primo campionato del mondo Wako con 18 nazioni partecipanti.
  • 1978 – Viaggio negli Usa alla conoscenza del fenomeno full contact.
  • 1979 – Negli Usa, a Tampa, si tengono i mondiali della Wako con la partecipazione della nazionale della Fiam. Tre le nostre medaglie d’oro.
  • 1981 – Il termine Wako diventa “World Association of Kick boxing Organizations” e per la prima volta non si parla più di full-contact karate ma di kick boxing.
  • 1984 – Ennio Falsoni diventa presidente della Wako.
  • 1985 – La Wako si divide. Una è presieduta da Georg Bruckner e l’altra da Ennio Falsoni.
  • 1987 – Riunificazione della Wako sotto la presidenza unica di Ennio Falsoni.
  • 1998 – La Wako inoltra domanda ufficiale di riconoscimento al Gaisf.
  • 2000 – La Wako conta oggi 74 nazioni affiliate e organizza Campionati Europei e Mondiali con cadenza biennale di tutte le specialità della Kick boxing.

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KICKBOXING – LE
DISCIPLINE

Semplicemente possiamo definire la Kick boxing come una scherma di calci e pugni che i due atleti si scambiano su un quadrato di gara o su di un ring, quest’ultimo delimitato da corde e simile in tutto e per tutto a quello del pugilato. La Kick boxing è l’insieme di due parole inglesi, che tradotte singolarmente significano Kick = Calcio, Boxing = scambio di pugni. Con il nome Kick boxing si identificano oggi varie discipline che, pur partendo da una base tecnica comune ed enfatizzando l’aspetto sportivo dalla pratica, sono differenti tra di loro.
Esse sono:

  • Semi Contact
  • Light Contact
  • Full Contact
  • Low Kick
  • Thai Kickboxing
  • Forme musicali
  • Kickboxing aerobica

Inoltre ci sono le discipline della Muay Thai e della Shoot Boxe, ad essa associate e con questa riconosciute dal Comitato Olimpico Italiano (n.d.r.).

Il Semi Contact è diretta eredità della gara di Karate, dove il combattimento viene interrotto ogni qualvolta l’atleta riesce a piazzare un colpo tecnicamente corretto a bersaglio utile. I due avversari si affrontano nell’arco di una, due o tre riprese (a seconda del tipo e dell’importanza del torneo) indossando protezioni alle mani e ai piedi. Rispetto al Karate la novità è che i colpi devono essere portati a contatto, ma ricevono anche differenti punteggi a secondo della tecnica portata a segno. I calci al viso e i colpi saltati, notoriamente più difficili da mettere a segno, sono così incoraggiati a tutto vantaggio della dinamicità e della spettacolarità della gara. Vince l’incontro chi totalizza più punti al termine delle riprese previste.

Il Light Contact è il passo intermedio per arrivare ai combattimenti a contatto pieno. I due avversari si affrontano scambiandosi vicendevolmente colpi senza interruzione in un fluire di tecniche giudicate sempre secondo il criterio della tecnica portata a segno con precisione. Anche qui la tecnica arriva a segno, ma senza esprimere tutta la sua potenza.

Il Full Contact è decisamente la formula agonistica più dura, gli atleti si affrontano su di un ring delimitato da corde, come nel pugilato, e i colpi portati a segno sono a contatto pieno. L’utilizzo dei calci, anche in questa disciplina, è richiesto con la regola che essi debbano essere portati al disopra della cintura.

La Low Kick è la forma più giovane della kick boxing introdotta nei tornei Wako non più di 10 anni fa. Come dice il termine stesso Low Kick = Calci Bassi, gli atleti come nel full combattono su di un ring con la regola che i calci possono essere portati anche sia all’interno che all’esterno coscia. Gli atleti come nel full portano calzari, guantoni e paratibie, li differenziano anche l’abbigliamento, calzoni lunghi nel full, corti nella low kick.

La Thai Kickboxing è uno sport da combattimento derivato dall’arte orientale della Muay Thai. In tutto simile a questa, si differenzia per la proibizione dei colpi di gomito e di portare qualsiasi colpo alla nuca e alla colonna vertebrale. Inoltre l’uso del “clinch” è limitato alla sola fase “attiva” cioè quando uno dei due sferra colpi di ginocchio all’altro. In assenza di questi, il “clinch” viene interrotto dopo pochi secondi. Si combatte su di un ring ed essendo concepita solo come “sport” non è prevista la “danza rituale” prima d’ogni combattimento, né la musica tradizionale di sottofondo, durante lo svolgimento delle stesso.

Forme Musicali – Questa disciplina racchiude tutte le arti marziali, dal Karate, al Kung Fu, al Wu shu, ecc., con lo scopo di creare un incontro immaginario con la musica che non fa solo da sottofondo, ma deve essere un tutt’uno con l’esercizio stesso. Il sincronismo è fondamentale in questa disciplina. La spettacolarità, il dinamismo e l’elasticità, rendono le esibizioni molto piacevoli da seguire.

Aerobic Kickboxing – Disciplina formatasi in America da nomi illustri della sfera marziale: da Billy Blanks che ha creato un proprio stile chiamato Tae Bo, a Jim Graden che l’ha chiamata Cardio Kick, si sta inserendo anche nel contesto italiano. Questa disciplina mette da parte la formula sportiva del combattimento. Attraverso la musica e attrezzi dell’aerobica come lo step vengono insegnate le combinazioni e le tecniche della kick boxing, accrescendo il bagaglio conoscitivo del praticante, evitandogli lo scontro diretto con un avversario, ma formandolo sulla completezza delle tecniche. Può essere utilizzata come formazione per l’autodifesa o come preparazione agonistica agli scontri diretti. La musica che accompagna le tecniche rende il tutto più soft e più divertente, garantendo un ottimo esercizio aerobico. Questa disciplina è molto seguita dalle donne. A tal proposito sono organizzati in ogni regione degli stage di formazione con il rilascio del relativo diploma di istruttore.

Kickboxing – Gli allenamenti

Gli allenamenti di kick boxing sono un modo efficace per migliorare la forma fisica, tonificare i muscoli e sviluppare la resistenza. Solitamente, gli allenamenti di kickboxing includono esercizi di riscaldamento, allenamento con i pesi, tecniche di combattimento e sparring (combattimenti controllati con un partner).

Prima di iniziare un allenamento di kick boxing, è importante fare una valutazione delle proprie condizioni fisiche e, se necessario, consultare un medico o uno specialista. Inoltre, è fondamentale indossare l’attrezzatura protettiva adeguata, come guanti da pugilato, paraspalle e protezioni per i piedi e le gambe.

Gli esercizi di riscaldamento sono importanti per preparare il corpo all’allenamento e prevenire infortuni. Possono includere esercizi di stretching, salti e movimenti dinamici.

L’allenamento con i pesi può essere utile per sviluppare la forza e la potenza necessarie per eseguire i colpi di kick boxing. Solitamente, gli esercizi di sollevamento pesi vengono eseguiti con carichi moderati e ripetuti per diverse serie.

Le tecniche di combattimento sono fondamentali per imparare a eseguire i colpi di kick boxing in modo corretto e sicuro. Gli allenamenti di kick boxing solitamente includono esercizi di combattimento contro un partner, che possono essere controllati o più intensi a seconda del livello di esperienza dei partecipanti.

Il sparring è un tipo di allenamento di kick boxing che prevede combattimenti controllati con un partner. È un modo per mettere in pratica le tecniche di combattimento e perfezionare le strategie di gara. Solitamente, il sparring viene eseguito con attrezzature protettive adeguate e con il controllo dell’istruttore.

Gli allenamenti di kick boxing possono essere adattati a diversi livelli di forma fisica e di esperienza. È importante ascoltare il proprio corpo e non esagerare, soprattutto all’inizio. Inoltre, è fondamentale seguire le istruzioni dell’istruttore e rispettare le regole di sicurezza per evitare infortuni.

Puoi approfondire su
https://www.federkombat.it/

Contiene contenuti tratti da un articolo di Ennio Falsoni

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