LA TUTELA DELLA SALUTE DELLO SPORTIVO
“… La tutela della salute è il nostro traguardo …”
(XXXV Congresso Nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana, che si terrà a Roma dal 30 novembre al 2 dicembre 2016)
Ma le norme di legge sulla tutela sanitaria dello sport permettono di proteggere realmente, a 360°, la salute dello sportivo?
Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
Partiamo intanto da un presupposto: a mio parere, chiunque pratichi qualunque tipo di attività fisica (ludico-motoria, non agonistica, agonistica) dovrebbe sottoporsi a visita medica, preferibilmente con lo specialista in medicina dello sport, il medico che, per studi ed esperienza, è il più idoneo a poter valutare, sotto diversi aspetti, il soggetto in funzione dello sport che andrà a praticare e a fornire gli idonei consigli e suggerimenti.
Ma veniamo ora alle norme italiane sulla tutela sanitaria dello sportivo: nessuno probabilmente si aspetta che siamo lo stato più all’avanguardia in Europa e nel mondo.
La certificazione in ambito sportivo è:
1) Agonistica – è obbligatoria ed è regolamentata dal Decreto del Ministro della Sanità 18 del febbraio 1982
2) Non Agonistica – è obbligatoria ed è regolamentata da: Decreto del Ministro della Salute del 24 Aprile 2013; dalla Legge del 9 Agosto 2013, n.98, Art. 42 bis; Legge 30 ottobre 2013, n.125; Decreto del Ministero della Salute dell’8 Agosto 2014 “Linee-guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica”; Nota esplicativa del 17 Giugno 2015 del Decreto del Ministro della Salute dell’8 Agosto 2014 e successiva Nota integrativa del 28 ottobre 2015
3) Ludico-Motoria – è facoltativa ed è regolamentata dal Decreto del Ministro della Salute del 24 Aprile 2013 e dalla Legge del 9 Agosto 2013, n.98, Art. 42 bis
4) Particolare ed Elevato Impegno Cardiovascolare – è obbligatoria ed è regolamentata dal Decreto del Ministro della Salute del 24 Aprile 2013 (attualmente non più riportata negli aggiornamenti successivi di tale Decreto)
5) Agonistica per disabili – è obbligatoria ed è regolamentata dal Decreto del Ministro della Sanità 4 marzo.
I controlli medici per chi pratica sport quindi ci sono. Almeno apparentemente …
I decreti sull’attività ludico-motoria, non agonistica e ad elevato impegno cardio-vascolare sembrano “proteggere” chi fa sport, ma se li esaminiamo con attenzione possiamo evincere che:
– non esiste alcun obbligo di certificazione per tutti coloro che praticano attività ludico-motorie
– esiste una proposta di eliminare l’obbligo di certificazione per i bambini fino ai 6 anni di età
– l’obbligo di elettrocardiogramma a riposo da effettuare o portare al medico che certifica, prevede, fino al compimento dei 60 anni di età, che l’esame sia “valido” anche se vecchio di anni …
Anche per i praticanti attività sportive agonistiche la situazione non appare migliore: il giornale “il Tirreno” in un articolo ha affermato che nell’Empolese su 230 mila abitanti e circa 23 mila praticanti attività sportive, solo 16 mila risultano all’Asl numero 11. Quindi molti atleti gareggiano senza una certificazione valida.
E questo anche se i certificati dovrebbero essere in possesso delle società sportive prima del tesseramento degli atleti e la loro esecuzione a norma di legge dovrebbe essere accertata dagli organi preposti (ASL, Federazioni Sportive …).
Il Prof. Maurizio Casasco, Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, in una intervista (GIEC – Gruppo Intervento Emergenze Cardiologiche, 2014), ha evidenziato che nello sport dilettantistico il problema sussiste e un elevato numero degli atleti agonisti gareggia senza una certificazione valida.
E in ogni caso non sono certo gli atleti agonisti, solitamente ben allenati e seguiti da allenatori e preparatori fisici, quelli più a rischio (anche se in un paese dove la certificazione è obbligatoria per avere un tesseramento sportivo valido, questi numeri dovrebbero far riflettere …): chi corre i rischi maggiori sono il gran numero di amatoriali che praticano attività ludico-motoria senza alcun controllo medico e i bambini che iniziano l’attività sportiva (e ci sono bambini che a 3 anni già svolgono attività motoria).
Sarebbe opportuno (a prescindere dalla certificazione) far capire che un controllo medico prima di svolgere attività sportiva è fondamentale proprio per la finalità di prevenzione a cui la certificazione è preposta e di cui tanto si parla, soprattutto in campagna elettorale o nelle disquisizioni politiche legate alla sanità pubblica e privata.
Una prevenzione su cui, spesso, gli stessi adulti, pronti a spendere per la miglior calzatura da “running”, sono restii ad investire, nonostante si tratti, in realtà, di una modesta somma (50-100 euro …)
In un sondaggio effettuato da SPORT&MEDICINA, un elevato numero di lettori ha detto NO all’eliminazione dell’obbligo di certificato per i bambini fino a 6 anni e quindi ci facciamo portavoce di queste persone chiedendo che tale richiesta non venga applicata. Ma anche chiedendo che le autorità preposte (Federazione Medico Sportiva Italiana, Federazioni Sportive, Regioni …) intervengano per cercare di ottenere che l’unica forma di prevenzione ancora presente in Italia, la visita di medicina dello sport, venga applicata in modo corretto, effettuando una campagna di sensibilizzazione e chiarimento in merito.
E credo che sarebbe anche opportuno che le suddette autorità richiedano un intervento di controllo su medici e società sportive da parte delle ASL, incaricate per legge di svolgere questi controlli che però nella realtà non vengono quasi mai eseguiti.
In questo modo miglioreremmo la medicina dello sport italiana e otterremmo di salvare forse qualche vita, ma soprattutto forniremmo le adeguate indicazioni di igiene di vita (alimentari, posturali, di prevenzione delle patologie), atte a diminuire l’incidenza di patologie gravi, invalidanti e costose per la società: obesità, ipertensione, infarto cardiaco, osteoartrosi, diabete, malattie endocrine.
Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
Fondatore e responsabile di SPORT&MEDICINA, portale web di informazione medico-sportiva (dal 2001 oltre 30 milioni di visitatori).
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