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MEDUSE
Negli ultimi anni la presenza di meduse nelle spiagge italiane è aumentata: un piccolo contatto con la pelle è sufficiente perché i piccoli tentacoli di questo essere liberino dei corpiccioli (nematocisti) fortemente urticanti. Solitamente niente di grave, ma bruciore, prurito, gonfiore, arrossamento e, talvolta, anche bolle sono le reazioni fastidiose che conseguono a questo “contatto”.
Cosa fare in questa situazione?
1- Rimuovere i filamenti urticanti dalla pelle usando una tesserina di plastica rigida (come il bancomat o la carta di credito) o un coltello usato di piatto (ovviamente non dalla parte della lama).
2- Lavare la parte con acqua calda salata: funziona perché lo sostanze urticanti della medusa sono composte da proteine “termolabili”, cioè sostanze che vengono inattivate dal calore. La cosa migliore è scaldare direttamente l’acqua di mare o anche acqua di rubinetto con del sale da cucina.
Cosa invece evitare:
1- se si sta nuotando, evitare movimenti scomposti: cercare di respirare con calma e raggiungere la riva
2- evitare di grattarsi, anche se è la prima reazione istintiva: grattandosi si rompono le nematocisti rimaste sulla pelle, aumentando ulteriormente la quantità di sostanze urticanti
3- non applicare ghiaccio, acqua dolce fredda, aceto, alcol, ammoniaca o urina: facilitano la rottura delle nematocisti rimaste sulla pelle
Se il dolore, il prurito, il gonfiore non passano si può applicare un prodotto da banco da acquistare in farmacia.
Se i sintomi peggiorano e/o si scatena una reazione allergica (vomito, diarrea …) è consigliabile rivolgersi al pronto soccorso.
Per qualche giorno è meglio evitare l’esposizione al sole della parte colpita: nella fase di guarigione l’arrossamento lascia il posto ad iper pigmentazione scura che i raggi solari potrebbero rendere più evidente e duratura.
LA LONGEVITÀ SI CONQUISTA DORMENDO BENE
Tra le chiavi della longevità c’è il buon sonno ristoratore. Lo rivela uno studio condotto da Danan Gu della “Portland State University” in Oregon. Durante la ricerca sono state esaminate la qualità e quantità del sonno di 15638 adulti dai 65 anni in su (compresi 3927 individui tra i 90 e i 99 anni e 2794 di 100 anni e oltre). Il risultato? Gli ultracentenari hanno dichiarato di dormire bene e tanto, molto più degli anziani tra 65 e 79 anni. Gli esperti hanno chiesto ai volontari (tutti abitanti della Cina) di dire quanto dormissero e se avessero o no problemi col sonno. Dormono male gli anziani che soffrono di malattie croniche. Quelli tra 65 e 79 anni dormono circa 5 ore al giorno (“pennichelle” incluse) o addirittura meno, mentre i centenari che dormono 10 ore al giorno sono tre volte di più rispetto a quelli della fascia 65-79 anni che riposano lo stesso numero di ore. Senz’altro, concludono i ricercatori, deve esistere un collegamento bidirezionale tra sonno e longevità: chi ha il dono della longevità ha anche quello di riuscire a dormire bene e viceversa.
IL PEPERONCINO AIUTA A DIMAGRIRE: il segreto nel “diidro capsiato”
Buone notizie per chi deve eliminare qualche chilo di troppo e ama il piccante: una sostanza contenuta nei peperoncini aiuta a dimagrire perché stimola il metabolismo. Lo dimostra uno studio dell’Università della California a Los Angeles, che ha testato le proprietà della sostanza “diidro capsiato” (Dtc) presente in molti peperoni e peperoncini dolci.
Da tempo si pensava che il peperoncino possedesse virtù dimagranti perché fa “riscaldare” il corpo aiutando a bruciare calorie. Per verificare questa ipotesi i ricercatori hanno studiato le proprietà della diidro capsiato: le ricerche sono state condotte su 34 persone con problemi di sovrappeso che hanno consumato un pasto liquido ipocalorico per 28 giorni. Metà dei partecipanti allo studio hanno assunto una pillola contenete Dtc, gli altri una pillola placebo.
Alla fine del test è emerso che chi aveva ingerito la pillola con Dtc aveva avuto ogni giorno un dispendio maggiore di energia e quindi di calorie (fino al doppio) rispetto a chi aveva assunto il placebo.
Ma attenzione, avvertono i ricercatori: dimagrire non vuol dire cominciare a mangiare “smisurate” quantità di peperoncino …
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