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RINITE ALLERGICA: MALATTIA BANALIZZATA MOLTE VOLTE PRELUDIO DELL’ASMA

di Luigi Ferritto

Le ultime stime indicano che circa il 25% della popolazione italiana sia affetto da rinite allergica e che la prevalenza di malattia sia in aumento. Spesso minimizzata e “banalizzata”, la rinite allergica influisce negativamente sulla qualità di vita dei pazienti, e, se non curata adeguatamente, potrebbe essere l’anticamera dell’asma.
Una attuale indagine condotta su un largo campione di soggetti affetti da rinite allergica riporta senza ombra di dubbio che questi pazienti sono poco soddisfatti soprattutto riguardo la cura, nonostante le terapie disponibili, che al momento prevedono antistaminici per via orale o corticosteroidi per via nasale. Ciò nonostante, benché efficaci, entrambi i presidi non consentono il completo controllo della sintomatologia.
Un reale avanzamento del trattamento della rinite allergica è dato dalla recente disponibilità in pratica clinica della nuova terapia intranasale a base di antistaminico (azelastina) e corticosteroide (fluticasone propionato). Il beneficio curativo della combinazione è dato dall’azione sinergica dei due farmaci che, con meccanismi d’azione differenti sulla mucosa nasale, consentono un controllo completo e rapido dei sintomi, migliorando la compliance del paziente.
L’efficacia clinica della nuova terapia intranasale è confermata dalla più autorevole letteratura, dove viene definito “che può essere considerato farmaco di scelta per il trattamento della rinite allergica”, tanto che anche nelle linee guida italiane per la gestione della rinite allergica (ARIA – Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma) viene inserito come farmaco di scelta nella rinite allergica, a seguito di una attenta revisione delle evidenze.
La combinazione di azelastina e fluticasone propionato per somministrazione nasale oltre ad avere una formulazione diversa dei singoli farmaci rispetto al passato, si avvale di un particolare device, che permette di avere una maggiore e più omogenea distribuzione dei farmaci sulla mucosa nasale.
Negli studi lo spray nasale si è dimostrato infatti efficace nella rinite allergica sia intermittente sia persistente anche a confronto con le terapie standard di riferimento.
Altri elementi positivi sono la rapidità d’azione e il fatto che non è più necessario l’uso di antistaminici per via orale, eliminando così la possibilità degli eventuali effetti collaterali di questi farmaci assunti per via sistemica, in modo particolare la sonnolenza. Ulteriori peculiarità del farmaco sono la sua estrema maneggevolezza e la posologia (2 volte/die) elementi entrambi che possono garantire un’elevata aderenza alla terapia da parte dei pazienti.

Bibliografia

  1. Meltzer et al: Int Arch Allergy Immunol – 2013;161: 369–377
  2. Derendorf et al: Drugs of Today – 2014; 50 (1): 15-31
  3. Price et al: J Investig Allergol Clin Immunol – 2013; 23(7): 495-503
  4. Bernstein: Expert Opin Pharmacother – 2013; 14(15): 1-14
  5. Carr et al: J Allergy and Immunol – 2012; 129 (5): 1282-9

Dott. Luigi Ferritto
Dipartimento di Medicina Interna – Ambulatorio di Fisiopatologia respiratoria
Clinica Athena-Villa dei Pini – Piedimonte Matese (CE)
e-mail: luigiferritto@email.it

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