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GLI ASPETTI DELLA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NELL’ATLETA

a cura di Riccardo Barigelli

In questo breve testo si vuole evidenziare quella che oggi, oltre ad essere una tendenza, dovrebbe diventare una “prassi metodologica”: la necessità di collaborazione, priva di invidie e di invasioni di campo, tra le diverse figure professionali che gravitano attorno all’ambiente sportivo.
Nello svolgimento di un classico programma di allenamento, si evince l’importanza di una modulazione dei carichi cui è sottoposto l’atleta: la considerazione di un equilibrio tra carichi esterni ed interni e di una ottimale proporzione tra carico e scarico.
Questi principi sono validi qualora il programma si svolga in modo lineare, senza cioè interruzioni dovute ad infortuni. Dati gli stress psico-fisici cui è sottoposto l’atleta, occorre studiare mezzi attraverso i quali si potrà tentare di prevenire i traumi prima del loro manifestarsi, o almeno di attenuarne la gravità.
Gli infortuni devono essere considerati, e purtroppo “sono”, parte integrante della progettazione dell’allenamento. Occorre quindi un tempo giornaliero da dedicare alla prevenzione, così come tempo viene dedicato all’allenamento delle diverse capacità motorie: dobbiamo allenare la capacità di “prevenire“.

FIGURA 1

prevenzione1

L’allenatore dovrà programmare il tempo dedicato alla prevenzione nell’ambito di ogni seduta (nei microcicli, nei mesocicli e nei macrocicli) dell’allenamento.
La prevenzione ha nell’allenatore il perno centrale per l’integrazione nel progetto di allenamento di numerose figure professionali. Ad esempio: 1- medici specialisti in medicina dello sport, psicologia, endocrinologia; 2- personale paramedico (terapisti della riabilitazione, massaggiatori); 3- addetti ai settori tecnici (preparatori atletici, istruttori).

FIGURA 2

Ogni tecnico dunque dovrà conoscere un’ampia gamma di esercitazione tecniche, specifiche e preventive; dovrà avere personale medico (specializzato nei diversi ambiti) e paramedico di fiducia.
Tale struttura dovrà arricchirsi anche di ambienti in cui svolgere gli allenamenti: su tutti una palestra e una piscina per la ginnastica in acqua.
Sarà un lavoro dispendioso nelle sue fasi iniziali, ma che, a lungo termine, porterà i suoi benefici diminuendo sicuramente l’incidenza e la gravità delle patologie e dei traumi da sport.

FIGURA 3

BIBLIOGRAFIA

  1. Paci G. – Barigelli R. “La cultura della prevenzione con particolare riferimento all’Atletica Leggera” Nuova Atletica, n° 167, marzo-aprile 2001

Riccardo Barigelli
Laureato in Scienze Motorie
Master in metodologia dell’allenamento
Master in Scienza e Tecnica dello Sport e del Fitness

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