Riabilitazione

TRATTAMENTO CHINESIOLOGICO DELLE PATOLOGIE MENISCALI IN PALESTRA

a cura di Dino Caprara

BIOMECCANICA DEI MENISCHI

L’importanza dei menischi per il mantenimento dell’integrità e della funzione del ginocchio è stata ampiamente documentata.
La maggior parte delle funzioni compiute dai menischi, riguarda la protezione della cartilagine articolare sottostante in diversi modi:

  • Aumento della superficie di contatto fra il femore e la tibia, i menischi riducono la pressione per unità di superficie che si crea a livello delle facce articolari; una meniscectomia totale, determina una riduzione del 50% della superficie di contatto
  • I menischi trasmettono i carichi di compressione dal centro verso la periferia, riducendo ulteriormente la pressione di contatto sulla cartilagine articolare
  • La metà dei carichi di compressione del ginocchio passa attraverso i menischi con il ginocchio in completa estensione, l’85% del carico passa attraverso il ginocchio con quest’ultimo in flessione a 90°. È stato dimostrato inoltre, che la meniscectomia riduce del 20% la capacità di assorbimento degli urti del ginocchio.

Si è visto che il menisco laterale è più mobile rispetto al menisco mediale; in ciascun menisco, il corno anteriore ha una mobilità maggiore di quella del corno posteriore.
La ridotta mobilità del menisco mediale posteriore può provocare un grande stress in questa zona, rendendola più vulnerabile; questo potrebbe spiegare la maggiore frequenza delle lesioni meniscali a carico del corno posteriore del menisco mediale.
È stato dimostrato che il carico provoca poche modificazioni nel movimento dei menischi, sebbene sia stato suggerito che il carico sui menischi potrebbe determinare una distrazione delle lacerazioni radiali.
La mobilità passiva del ginocchio, in particolare la rotazione e la flessione del ginocchio oltre i 60°, provoca significativi cambiamenti nella posizione antero-posteriore dei menischi: nella flesso estensione i corni rimangono fissi, mentre le semilune si adattano agli spostamenti dei condili; in particolare nel passaggio dalla estensione alla flessione, i menischi arretrano, con il menisco esterno che arretra più dell’interno mentre, nel passaggio dalla flessione alla estensione, i menischi avanzano e in particolare il menisco esterno avanza più dell’interno.
Gli spostamenti dei menischi sono condizionati da due fattori: uno passivo, la spinta dei condili sui cuneimeniscali, l’altro attivo, dato dai meccanismi di richiamo.
Clinicamente, un’artroscopia di controllo ha dimostrato che l’estensione del ginocchio tiene in posizione ridotta una lacerazione del corno posteriore del menisco, mentre la flessione determina uno spostamento della lacerazione.

APPROCCIO CHINESIOLOGICO

Uno degli obiettivi fondamentali del trattamento in palestra, è il recupero del tono e della funzionalità dell’arto inferiore senza ledere le componenti meniscali trattate dal fisioterapista.
Ne scaturiscono quattro tipologie diverse di lavoro a seconda che l’infortunio coinvolga menisco mediale o laterale e di conseguenza, i loro corni anteriori o posteriori.
A seguire, alcuni esempi di protocolli introduttivi da svolgere nelle prime quattro settimane del ritorno in palestra, particolari attenzioni vanno date fondamentalmente alle regolazioni di tre macchine: Leg Press,Leg Extension e Leg Curl. Per le rimanenti macchine dedicate all’arto inferiore, quali Abductor, Adductor e Calf (da seduto), in generale non sono necessarie particolari indicazioni oltre quelle già note.

MENISCO MEDIALE

  • CORNO POSTERIORE

La linea guida specifica, rappresenta due punti fondamentali:
1- evitare la flessione in carico del ginocchio al di sotto dei 90° (oltre i 90° infatti le corna posteriori dei menischi tendono a scivolare indietro)
2- mantenere la lieve intrarotazione del piede sotto carico, al fine di mettere in assenza di dolore il corno posteriore mediale leso.
Dopo la prima parte di riscaldamento su una comunissima Bike regolata con sella abbastanza alta, una possibile fase centrale della seduta potrebbe così essere strutturata:
1. Leg Press con partenza 90° circa fino alla massima estensione, piede leggermente intrarotato (FOTO 1).È possibile interporre una tavoletta propriocettiva tonda tra il piano d’appoggio della macchina e il piede.

FOTO 1

2. Leg Extension da 90° fino alla massima estensione, piede leggermente intrarotato (FOTO 2).

FOTO 2

3. Leg Curl da 180° (massima estensione), fino a 90° circa di flessione, con piede leggermente intrarotato (FOTO 3).

FOTO 3

In ultimo, l’utilizzo dell’Abductor a discapito dell’Adductor, poiché il semplice contatto del ginocchio con il bracciolo della macchina, potrebbe risultare fastidioso.

  • CORNO ANTERIORE

Punti cardine da rispettare stavolta riguardano il divieto alla massima estensione del ginocchio: 160° circa in carico sono più che sufficienti, infatti le corna anteriori dei menischi tendono a scivolare in avanti durante la massima estensione.
Il secondo punto è la lieve extrarotazione del piede durante tutta l’escursione, al fine di tenere il corno anteriore del menisco in completa assenza di fastidi o dolori.
Di seguito, un possibile schema di seduta riabilitativa:
1. Bike posizionata con sella due regolazioni più bassa rispetto alla norma
2. Leg Press partendo da 80° fino a 160° circa in estensione, piede leggermente extrarotato (FOTO 4)

FOTO 4

3. Leg Extension da 80° fino a 160° circa in estensione, piede extrarotato (FOTO 5)

FOTO 5

4. Leg Curl con partenza a 160° fino a 80° in flessione, piede extrarotato (FOTO 6)

FOTO 6

Andrà utilizzata l’Abductor e non l’Adductor per le stesse motivazioni precedenti riguardanti il corno posteriore.

MENISCO LATERALE

  • CORNO POSTERIORE

Linee guida la flessione del ginocchio non oltre i 90° (oltre i 90° ricordiamo di come le corna posteriori dei menischi tendono a scivolare indietro), inoltre il piede sarà lievemente intrarotato.
Questo un possibile schema di lavoro:
1. Bike regolata con sella abbastanza alta
2. Leg Press partendo dai 90° fino alla massima estensione, tenendo il piede in lieve extrarotazione (FOTO 7)

FOTO 7

3. Leg Extension dai 90° fino alla massima estensione (180° circa), piede in lieve extrarotazione (FOTO 8)

FOTO 8

4. Leg Curl partendo dalla massima estensione fino ai 90° circa in flessione, piede extrarotato (FOTO 9)

FOTO 9

Questa volta andrà utilizzata l’Adductor a discapito dell’Abductor al fine di evitare il contatto del menisco laterale contro il bracciolo della macchina.

  • CORNO ANTERIORE

Come linee guida si osserverà la mancata estensione totale (saranno sufficienti i 160° al fine di evitare lo scivolamento anteriore dei menischi) e la posizione del piede leggermente extrarotata per tenere in assenza di dolore il corno anteriore.
Dopo aver regolato la Bike un paio di regolazioni più bassa rispetto alla norma, sarà possibile procedere in questo modo:
1. Leg Press con partenza da 80° circa fino ai 160° di estensione, piede in intrarotazione (FOTO 10)

FOTO 10

2. Leg Extension da 80° circa fino  a 160° di estensione, piede in intrarotazione (FOTO 11)

FOTO 11

3. Leg Curl partendo da 160° circa fino ad 80° in flessione, piede intrarotato (FOTO 12)

FOTO 12

Andrà utilizzata l’Adductor e non l’Abductor per gli stessi motivi precedenti.

CONCLUSIONI

Le precedenti strategie di intervento, valgono come “programma introduttivo” per chi dopo il trauma, inizia ad allenarsi; vanno svolte aggiungendo un defaticamento finale ed un allungamento dei muscoli interessati se necessario. Inoltre al di sopra delle quattro settimane di lavoro (2 o 3 sedute / settimana), il piano di intervento andrebbe cambiato aggiungendo anche altri esercizi che comunque dovranno rispettare le linee guida specifiche.
Un mesociclo successivo andrebbe suddiviso in due diverse sedute; rispettivamente muscolatura flessoria ed estensoria dell’arto inferiore.

BIBLIOGRAFIA

  1. S.B. Brotzman: CLINICAL ORTHOPAEDIC REHABILITATION – Excerpta Medica Italia Srl
  2. I.A. Kapandji: FISIOLOGIA ARTICOLARE – Monduzzi Editore


Dino Caprara
– Laureato in Scienze Motorie
Perfezionamento in Chinesiologia e Chinesiologia Rieducativa – Master in Scienze Podologiche – Diplomato in Osteopatia
E-mail: dino.caprara@libero.it

**

Click to comment

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply

To Top